Lo avevamo scritto, quasi in maniera profetica, ascoltando le assurde parole del Primo Ministro Sanchez che si rammaricava di non avere l’atomica per fermare Israele (VIDEO). Discorsi di questo tipo, dai toni inqualificabili, portano solo a gettare benzina sul fuoco di un clima di odio politico che ormai sembra insostenibile. Alla Vuelta si è superato ogni limite. Mentre il premier spagnolo appoggiava le proteste proPal, sulle strade della gara ciclistica i manifestanti si sono dati alla guerriglia urbana.
Urina lanciata contro i ciclisti, invasioni di carreggiata e corridori buttati a terra, transenne divelte, scontri con la polizia, gare neutralizzate e ultima tappa conclusa senza arrivo e senza premiazione del povero Jonas Vingegaard che, per ragioni di ordine pubblico, è dovuto tornare al bus della squadra. I proPal gridavano “intifada”, volevano la guerra in strada. Uno strano modo per chiedere la pace a Gaza. Nel silenzio del governo spagnolo che l’UCI non ha esitato a definire complice.
La condanna dell’UCI: come può il governo appoggiare la violenza?
L’associazione ciclistica internazionale non ha usato mezzi termini per condannare quanto accaduto durante l’intera Vuelta di Spagna 2025, con particolare riferimento alla tappa finale di Madrid. L’UCI ha sottolineato la compostezza degli organizzatori e dello staff di sicurezza davanti alle continue proteste violente, confermando quanto la rabbia e la foga dei proPal sia immotivata e intrinsecamente violenta.
“L’Union Cycliste Internationale (UCI) esprime la sua totale disapprovazione e profonda preoccupazione per gli eventi che hanno segnato l’edizione 2025 de La Vuelta Ciclista a España, in particolare il brusco arresto della tappa finale di ieri a Madrid, conseguenza diretta di una serie di incidenti legati alle manifestazioni filo-palestinesi. – si legge nel comunicato dell’UCI – Da quando la gara è arrivata sul suolo spagnolo, la Vuelta è stata interrotta quasi quotidianamente da azioni militanti: individui che si intromettevano nel gruppo, lanciavano urina, mettevano in pericolo i corridori e causavano danni fisici, con alcuni di loro che cadevano, subivano ferite e sono stati costretti ad abbandonare la gara.
Di fronte a questi incidenti, gli organizzatori della gara hanno reagito rapidamente e con calma, mettendo in atto misure di emergenza per garantire la continuità dell’evento. Hanno agito con una professionalità esemplare, rispettando l’autonomia e l’indipendenza dello sport. I ripetuti atti che hanno interessato un numero significativo di tappe costituiscono una grave violazione della Carta Olimpica e dei principi fondamentali dello sport”.
Durissima la condanna alla sfera politica: “ci rammarichiamo inoltre del fatto che il Primo Ministro spagnolo e il suo governo abbiano sostenuto azioni che potrebbero ostacolare il regolare svolgimento di una competizione sportiva e, in alcuni casi, abbiano espresso la loro ammirazione per i manifestanti. Questa posizione è in contraddizione con i valori olimpici di unità, rispetto reciproco e pace. Mette inoltre in discussione la capacità della Spagna di ospitare grandi eventi sportivi internazionali, garantendo che si svolgano in condizioni di sicurezza e in conformità con i principi della Carta Olimpica.
L’UCI condanna fermamente lo sfruttamento dello sport per scopi politici in generale, e in particolare da parte di un governo. Lo sport deve rimanere autonomo per svolgere il suo ruolo di strumento di pace. E’ inaccettabile e controproducente che il nostro sport venga distolto dalla sua missione universale.
Mentre ci avviciniamo al nostro Congresso annuale della prossima settimana, al quale parteciperanno i rappresentanti delle Federazioni Nazionali Palestinese, Israeliana, Russa e Ucraina, riaffermiamo il nostro costante appello al dialogo e alla pace. Lo sport deve unire, mai dividere.
Infine, elogiamo il lavoro esemplare delle forze dell’ordine spagnole alla Vuelta, che hanno agito con professionalità in condizioni di estrema tensione.
Ringraziamo anche gli organizzatori della Vuelta per il loro impegno e la loro resilienza di fronte a una situazione senza precedenti.
Ci congratuliamo con Jonas Vingegaard, vincitore della classifica generale de La Vuelta Ciclista a España 2025. Nonostante le circostanze, ha dimostrato una notevole forza e costanza durante questo evento“.



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