La Vuelta fermata dai proPal: la follia anti-Israele che mette a rischio l’incolumità dei ciclisti | VIDEO

Dopo la caduta di Petilli nella giornata di ieri, oggi la tappa neutralizzata a Bilbao: le proteste pro Pal fermano la Vuelta e mettono a serio rischio i ciclisti

La follia anti-Israele continua a mettere i bastoni fra le ruote, è il caso di dirlo, ai ciclisti della Vuelta di Spagna. Dopo la contestazione nella cronosquadre a Figueres contro la “Israel” e la clamorosa corsa sulla carreggiata di alcuni manifestanti con le bandiere palestinesi alla mano, mentre i ciclisti stavano per arrivare a tutta velocità, episodio che ha portato alla caduta dell’italiano Petilli, quest’oggi i disordini si sono verificati nuovamente a Bilbao. La tappa odierna è stata neutralizzata (nessun vincitore) per motivi di ordine pubblico proprio a causa dei manifestanti proPal.

Vuelta, manifestanti proPal fanno cadere Petilli

Il meeting con il sindacato dei ciclisti

Prima della partenza della tappa c’è stato un meeting tra il sindacato dei corridori (il Cpa), rappresentanti dei team e organizzatori. Il Cpa ha diramato un comunicato in mattinata in sostegno di Petilli e più in generale sulla situazione che si è creata in corsa a partire dalla tappa di Figueres, quando la Israel venne bloccata da alcuni manifestanti durante la cronosquadre.

L’associazione mondiale dei ciclisti professionisti esprime profonda inquietudine e ferma condanna per le azioni che stanno mettendo in pericolo i corridori durante la Vuelta a España: è inaccettabile che dei gruppi di persone, di qualsiasi tipologia e a prescindere dalla bontà delle loro motivazioni, si permettano di compromettere la sicurezza e l’integrità fisica degli atleti sulla strada. – si legge – Il ciclismo è uno sport molto duro, che richiede sforzi ai limiti del sovrumano, e non possiamo accettare che a tali ingenti fatiche debbano aggiungersi queste minacce: non tollereremo più le azioni irresponsabili e pericolose di una minoranza che mette a repentaglio la vita di coloro che noi rappresentiamo. Chiediamo alle forze di sicurezza spagnole di fare tutto ciò che è in loro potere per assicurare uno svolgimento sicuro della corsa e proteggere i corridori: occorrono professionalità e reattività per mantenere la Vuelta una competizione sportiva e non farla diventare sede di inutili rischi. Il CPA chiama in causa tutte le parti coinvolte (organizzatori, squadre, autorità e pubblico) a dar prova di attenzione e collaborazione per evitare il ripetersi di certi atti. Tutti hanno il sacrosanto diritto di manifestare, ma ciò non deve andare a danneggiare degli atleti che stanno lavorando. Il nostro sport è una celebrazione di performance e resilienza, e tale deve rimanere, al riparo da ogni forma di ostacolo e violenza“.