Alzi la mano chi ha mai visto Francesco Cannizzaro commosso, perlomeno pubblicamente. Difficile, molto difficile, quasi impossibile. Ma oggi è successo. E ci poteva anche stare. “Grazie Cannizzaro”, “Grazie Ciccio”, “Ciccio grazie”. Cambia qualche parola, non il senso. Tutti, praticamente tutti gli intervenuti ai panel di questi tre giorni, hanno ringraziato il deputato. Non ce n’è stato uno che non l’ha fatto. Se l’evento di chiusura degli Stati Generali del Sud si è svolto a Reggio Calabria, d’altronde, non è un caso e i meriti sono proprio dell’onorevole, ormai un tutt’uno con Roberto Occhiuto e un tutt’uno con Antonio Tajani, presenza fissa sullo Stretto.
Sempre più leader nella sua città di nascita, ne ha approfittato – nei saluti finali – per lasciarsi andare a una stoccata ricca di adrenalina alla Sinistra, sia locale che Regionale e Nazionale, in vista elezioni sia regionali che comunali. Prima ancora, come accennato su, spazio a qualche lacrimuccia, per lui fatto più unico che raro. Non per la folla, che al suo arrivo davanti ai microfoni si è alzata tutta in piedi, bensì per i suoi collaboratori, sempre al suo fianco. “Chi mi conosce sa che non mi emoziono mai, ma quando parlo dei miei collaboratori mi succede perché so anche i momenti che abbiamo passato” ha detto Cannizzaro, che per qualche secondo ha fatto fatica a parlare, permettendo che il “vuoto” si riempisse dall’applauso dei presenti.



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