Continua il boom azionario di Webuild, il colosso delle costruzioni che realizzerà il Ponte sullo Stretto di Messina. Ieri, infatti, con l’approvazione del progetto definitivo da parte del Cipess, sono cessati tutti i contenziosi (in essere perchè lo Stato nel 2013 aveva annullato il progetto dopo aver in precedenza firmato il contratto di realizzazione proprio con Webuild) e si passa alla fase realizzativa dell’opera. Già nei giorni scorsi, in vista di questo appuntamento storico, il titolo di Webuild aveva avuto grandi performance a Piazza Affari.
Oggi l’ennesimo picco al rialzo, subito in apertura sopra il 4% di crescita con un picco di 4 euro e 30 centesimi ad azione, poi ritracciati agli attuali 4 euro e 25 cent. Ma negli ultimi cinque giorni Webuild è cresciuta dell’8%, nell’ultimo mese del 15%, negli ultimi sei mesi del 41%, nell’ultimo anno addirittura dell’85%. Performance straordinarie legate non solo al Ponte, ma a tutte le attività dell’azienda in giro per il mondo. Il Ponte, evidentemente, dà ulteriore slancio perchè porterà non solo enormi fatturati all’azienda, ma soprattutto una autorevolezza, credibilità e visibilità internazionale senza eguali.
Ponte sullo Stretto, il commento degli analisti su Webuild e la situazione in borsa
Sotto il profilo borsistico le azioni del gruppo scambiano stabilmente a oltre i quattro euro dallo scorso 28 luglio all’indomani della pubblicazione dei conti semestrali che sono stati oltre le attese degli analisti.
Tornando all’opera infrastrutturale, l’approvazione da parte del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile segue la firma dell’atto aggiuntivo al contratto tra la società concessionaria Stretto Di Messina e il contraente Eurolink (consorzio guidato da Webuild) per un valore di 10,6 miliardi di euro. Il progetto prevede in particolare la costruzione di un ponte di lunghezza complessiva di 3,666 metri con una campata centrale sospesa di 3,300 metri. Le opere complementari al ponte includono oltre 40km di strade e ferrovie, tre stazioni ferroviarie a Messina, un centro direzionale in Calabria e varie opere di compensazione territoriale. Il completamento dell’opera è previsto nel 2032-33.
Gli analisti di Intermonte ricordano che la spesa per lo Stato, pari a 13,5 miliardi, dovrà essere approvata dalla Corte dei Conti entro 60 giorni e successivamente “il contratto verrà inserito nel backlog Webuild (circa 20% del backlog attuale). Il progetto ha un profilo di margini e cash flow/working capital attraente con la prima tranche di anticipi (stimati a 600 milioni) incassata nell’anno in corso”. Nel report i broker ricordano che il Ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha dichiarato che spetterà al Ministro della Difesa ed al Ministro del Tesoro decidere se il costo dell’opera sarà parte dell’impegno assunto a livello Nato “lo scorso giugno di aumentare lo spending difesa al 5% del GDP di cui 1,5% in infrastrutture e progetti dual use”.
Secondo Equita l’approvazione del progetto “rappresenta un catalyst importante per Webuild (stimiamo preliminarmente un valore dell’opera pari a circa 350/500 milioni per Webuild o 9%/12% dell’attuale market cap) con il supporto politico del governo che è oggi molto elevato”. Ad oggi, ricordano gli esperti, l’opera non è inclusa nel backlog e nei target della società. “Continuiamo a ritenere“, proseguono, “che il Ponte sullo Stretto di Messina sia il perno dell’importante piano di investimenti previsto dal governo italiano nello sviluppo della mobilità in Meridione tra cui le due direttrici ferroviarie Palermo-Catania-Messina e Salerno-Reggio Calabria“.