Sta per entrare nel vivo la campagna elettorale per le elezioni regionali della Calabria, in programma per 5 e 6 ottobre. Il Centrosinistra ha ufficializzato la candidatura di Pasquale Tridico, che sfiderà Roberto Occhiuto. Una sfida che nobilita la Calabria. Mai, infatti, nella storia della Regione, si erano affrontati per il ruolo di Governatore, due candidati così autorevoli e con un importante profilo internazionale. Occhiuto, ovviamente, parte da favorito e può scrivere la storia: mai in Calabria un presidente uscente è riuscito a farsi rieleggere dai cittadini. Stavolta, però, a differenza di tutti i predecessori, può contare sui risultati concreti di quattro anni di buongoverno, un dato effettivamente senza precedenti nella storia del regionalismo calabrese.
Il Centrosinistra, però, ha colto la sfida e deciso di volare alto. Anziché proporre un candidato perdente, ha alzato l’asticella e scelto un candidato con un profilo adeguato a quello di Occhiuto: Roberto Tridico, appunto. Importante economista e docente universitario, Presidente dell’INPS dal 2019 al 2023, è eurodeputato e scende in campo per giocarsi la partita con Occhiuto.
Una nuova importanza per la Calabria
Se una figura come Tridico si impegna per la candidatura in Calabria, significa che questa Regione è diventata importante per la politica nazionale. E anche questo non era mai successo prima nella storia. Evidentemente i tanti dossier aperti sul tavolo nazionale, su tutti il Ponte sullo Stretto ma anche l’alta velocità ferroviaria, la Zes unica, il piano Mattei e la nuova centralità dell’Italia meridionale, danno un peso nuovo e inedito alla Regione nello scacchiere politico nazionale.
C’è anche in questo tanto merito di Occhiuto, che ha invertito una narrazione atavica e negativa e presentato la Calabria al Paese in modo diverso. Anche lui, dopotutto, è diventato Presidente della Regione quando aveva già un profilo importante. Era infatti già stato deputato per più legislature, e quando si è candidato in Calabria era Capogruppo di Forza Italia a Montecitorio, maturando una solida esperienza parlamentare che gli è servita per contatti di altissimo livello nella buona amministrazione della Calabria. Anche Occhiuto ha un ruolo importante a Bruxelles, dove siede nel Comitato europeo delle Regioni (PPE), canale con cui ha rafforzato la proiezione europea della Calabria su coesione e fondi UE.
Il profilo di Pasquale Tridico
Pasquale Tridico ha fatto penare i partiti del Centrosinistra e ci ha messo un po’ ad accettare la candidatura. Una candidatura per cui in tanti, in Calabria, avrebbero fatto carte false. E già basta questo a testimoniare il profilo di Tridico, che ha gestito dossier cruciali di welfare e mercato del lavoro da Presidente dell’INPS conquistando autorevolezza e popolarità nazionale. Eletto eurodeputato per il Movimento 5 Stelle, è molto apprezzato anche nel Pd per il suo profilo tecnico-istituzionale. A Bruxelles è presidente della Sottocommissione FISC e membro di ECON e CONT, oltre che della Conferenza dei presidenti di commissione: ruoli che valorizzano la sua expertise su fisco, controlli di bilancio ed economia. La sua candidatura nobilita la Calabria e alza l’asticella del livello della classe dirigente calabrese, dando alla Regione un’inedita importanza nazionale.
I precedenti della politica calabrese
Per avere un metro di confronto, basta scorrere i nomi dei candidati alla Presidenza della Regione nelle precedenti elezioni: a sfidare Occhiuto quattro anni fa è stata Amalia Bruni, inesistente persino su Wikipedia. Un anno prima, la povera Jole Santelli batteva Pippo Callipo, Francesco Aiello e Carlo Tansi. Nel 2014, Oliverio superava Wanda Ferro, Nico D’Ascola, Cono Cantelmi e Domenico Gattuso. Nel 2010 veniva eletto governatore Giuseppe Scopelliti, candidato sull’onda del grande successo da Sindaco di Reggio Calabria, avendo la meglio sull’uscente Agazio Loiero che a sua volta nel 2005 aveva la meglio sull’allora Sindaco di Catanzaro Sergio Abramo.
Appare evidente come oggi, per la prima volta nella storia della Regione, la partita per la presidenza della Regione Calabria esca fuori dalle logiche provinciali della politica locale e assume un valore nazionale in base al profilo, al livello e alla caratura dei candidati. Una bella sfida, finalmente all’altezza della Calabria. Un segnale di speranza per il futuro, a prescindere da come andrà a finire: per questa Regione è iniziata un’altra storia.





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