Inzaghi-Palermo, si chiude: attese le due ufficialità. Le prossime tappe e le novità dal mercato

Tra oggi e domani potrebbe arrivare l'addio al Pisa e il sì al Palermo, anche ufficialmente: così Pippo Inzaghi si prepara a un altro capolavoro

Il lavoro pure in vacanza, ma non è la prima volta. Niente casa, niente ufficio: il “quartier generale” di Pippo Inzaghi in estate è Formentera. Lì incontra, lì si confronta, lì passa giornate al telefono, lì fa tanto, tra un bagno al mare e tanto relax con la famiglia. Quest’anno, per l’ex attaccante del Milan, le vacanze sono meritate, dopo l’ennesimo capolavoro con il Pisa, la seconda promozione in Serie A conquistata e la sua terza in assoluto. Chi pensava a un’estate tranquilla, però, con conferma in Toscana e ritorno in massima serie, si dovrà ricredere. L’allenatore non ha dato seguito al percorso sotto la torre e così si sposterà di nuovo al sud, dopo Benevento, Reggio Calabria e Salerno. Questa volta, ancora più a sud: Palermo.

Già da oltre una settimana, Inzaghi ha definito le due questioni. Si è incontrato col Pisa, giorni dopo la festa, e le parti non sono riuscite a trovare un compromesso: lui voleva la Serie A, ma voleva anche garanzie sull’organico, per evitare di fallire ancora in una categoria in cui deve dimostrare tanto; dall’altro lato però pare non siano arrivate rassicurazioni totali da parte del Pisa, che insegue invece un’altra politica sul mercato. Dunque, stretta di mano e tanti saluti, anche perché sullo sfondo c’era già il Palermo, che dopo accostamenti e corteggiamenti ad ogni sessione di mercato, questa volta è riuscito a portare a casa Superpippo.

Tra oggi e domani potrebbero arrivare le ufficialità

Dai contatti e dagli accordi verbali, però, è il momento ora di passare alle ufficialità: già oggi potrebbe arrivare il comunicato del Pisa e domani quello del Palermo. In ogni caso, nella peggiore delle ipotesi, entro la settimana saranno svelate le carte anche ufficialmente. Non c’è, però, più da dubitare su nulla: Pippo Inzaghi sarà il prossimo allenatore del Palermo e avrà l’obiettivo di riportare una grande piazza del sud lì dove deve stare, in Serie A. A differenza di altre situazioni – da Brescia a Reggio passando anche per Pisa, dove la promozione diretta non era un obiettivo dichiarato, ma è stato comunque sfiorato o centrato – a Palermo la società e l’ambiente chiederanno subito la Serie A. Lo pretende la piazza, lo pretende una società multimilardaria e ambiziosa, lo richiede il blasone di una delle città più grandi del meridione, che con questa proprietà può puntare ben oltre che alla promozione in Serie A.

Le pressioni, l’adrenalina e la definizione dell’organico

Pippo Inzaghi lo sa, sa che questa volta tutte le pressioni sono dalla sua parte, ma è sicuramente questo ad affascinarlo e ad averlo convinto – tra gli altri motivi – nella scelta. Lui di pressioni ci ha vissuto, ad alti livelli, per anni, da giocatore, e sa bene che da allenatore questa piazza lo stimola più di ogni altra del passato, per la grandezza della città innanzitutto. Palermo porta allo stadio, nei momenti migliori, 35 mila spettatori, adrenalina per il tecnico, già pronto ad esultare e saltare coi tifosi rosanero o a passeggiare tra le vie del centro.

Adesso si attendono le due ufficialità e poi si passerà alla definizione dell’organico, con le richieste strategiche e chirurgiche di chi sa come si vincono i campionati di Serie B e di chi sa quali profili servono per farlo. Ovviamente la squadra parte già da un’ottima base, soprattutto davanti, con due bomber come Brunori e Pohjanpalo. C’è esperienza anche in mezzo, mentre in porta si proverà a riprendere Audero e sulle fasce Inzaghi ha già allenato Pierozzi alla Reggina. Nei giorni scorsi si è parlato di qualche richiesta al Pisa, che però rientrava all’interno di un accordo tra le due società e il tecnico. Inzaghi in cadetteria ha dimostrato di saper vincere anche senza grandi corazzate (quest’anno a Pisa, d’altronde, la squadra era ottima, ma non la più forte). Ovviamente, sa che con il Palermo può “forzare” ancora di più la mano.