Bilanci orali e premi “a pioggia”: due dirigenti dell’Asp di Reggio Calabria condannati per danno erariale, risarcimento enorme | NOMI e DETTAGLI

La Corte dei conti condanna l’ex commissario Brancati e il dirigente Staltari a risarcire oltre 2 milioni di euro: premi erogati senza valutazioni, sei posizioni prescritte

Due condanne per un risarcimento complessivo di oltre 2 milioni di euro e sei posizioni prescritte: è l’esito del processo davanti alla Corte dei conti che riaccende i riflettori sull’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria. Come riporta Gazzetta del Sud, al centro del procedimento ci sono indennità di risultato erogate senza alcuna effettiva valutazione delle performance, con premi assegnati “a pioggia”, in violazione della normativa e con danni alla finanza pubblica.

La sentenza ha stabilito la responsabilità erariale dell’ex commissario straordinario Giacomo Brancati e del dirigente Pasquale Staltari, condannati al risarcimento di 2.285.409 euro. La vicenda trae origine da un’indagine della Guardia di Finanza risalente al 2020, che aveva quantificato un danno di circa 15 milioni di euro. Secondo i giudici, le somme erano state corrisposte in assenza di parametri oggettivi, con una gestione delle risorse pubbliche ritenuta “non corretta”.

Per altri sei dirigenti ed ex manager, tra cui Grazia Rosa Anna Squillacioti, Vincenzo Scali, Francesco Tomaselli, Francesco Sarica, Fortunato Luvà ed Ermete Tripodi, è invece scattata la prescrizione, trattandosi di fatti precedenti al novembre 2015.

Il giudizio ha evidenziato una “grave anomalia amministrativa” che – si legge nella sentenza – ha prodotto “danno e disordine gestionale” all’interno dell’ente. L’Asp potrà ora valutare la possibilità di procedere in appello.