Reggina-Scafatese, Falcomatà esulta per la decisione ma non ha capito niente…

Il sindaco Falcomatà esulta per Reggina-Scafatese a porte aperte di domenica pomeriggio: "ha prevalso il buon senso"

“Per una volta ha prevalso il buon senso e soprattutto la volontà di evitare cattive figure. Qualsiasi altra decisione sarebbe stata una sconfitta, non per la nostra Reggina, ma per l’intero movimento sportivo. La scelta di modificare la sanzione inizialmente prevista, consentirà quantomeno un corretto svolgimento dell’ultimo atto di questa stagione sportiva. Sarebbe stato ingiusto privare la comunità dei tifosi dello spettacolo”. È quanto afferma il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà commentando l’esito del ricorso della Reggina sulla finale playoff tra gli amaranto e la Scafatese, che si giocherà a porte aperte. Continua a recitare il ruolo del vittimista, il primo cittadino, parlando addirittura di “cattive figure” qualora le porte fossero rimaste chiuse. Ma se il Giudice Sportivo si è espresso è perché qualcuno le brutte figure le aveva già commesse e non di certo la giustizia sportiva. E, soprattutto, il sindaco non ci ha capito niente: esulta, ma in realtà la sentenza ha confermato che qualcosa è stato commesso e che persone non autorizzate si sono introdotte senza permesso. Un malcostume diventato ormai abitudine al Granillo, anche per la presenza di numero componenti della politica locale.

Esalta anche i tifosi, Falcomatà, che come sempre – e da sempre – mandano avanti la “baracca” calcio. Ma il rischio di una gara a porte chiuse è scaturito proprio dal comportamento di alcuni di loro – come emerso dal referto e dal dispositivo – e di chi gli ha permesso di avere accesso ad aree riservate. Ed è bene ribadire che l’unico vantaggio è giocare la finale playoff a porte aperte, ma la punizione arriverà comunque: l’anno prossimo si giocherà in campo neutro. Non capiamo, francamente, il perché di tanta enfasi, anche rispetto a chi non ha bene interpretato questa decisione. Porte aperte domenica, ma quanto accaduto è stato confermato e ribadito.

“È bene ogni tanto ricordare a tutti che se il movimento calcistico ha una tale importanza – ha aggiunto il sindaco – ciò è dovuto principalmente a chi il calcio lo segue dagli spalti di uno stadio, con entusiasmo e passione, a prescindere dalla categoria. È vero, il calcio è di tutti, dei giocatori, delle società, degli sponsor e degli esperti analisti. Ma il calcio è anzitutto della gente, dei tifosi. Ed è ai tifosi – ha concluso Falcomatà – che si deve rispetto, sempre. Perché sono loro che trasformano un semplice sport di squadra, in un vero e proprio fenomeno sociale”.