Esplosioni, missili e ritorsioni: è guerra tra India e Pakistan. Colpiti nove obiettivi, anche moschee. Chiuso lo spazio aereo pakistano

E' scoppiata la guerra tra India e Pakistan: esplosioni, moschee colpite, chiusi spazi aerei. Le ultime
  • guerra india pakistan esplosioni
  • guerra india pakistan
  • guerra india pakistan
  • guerra india pakistan
  • guerra india pakistan
/
StrettoWeb

Nella notte tra il 5 e il 6 maggio, forti esplosioni sono state udite nella regione del Kashmir pakistano, in particolare nei pressi delle montagne che circondano la città di Muzaffarabad. Secondo diverse testimonianze e media locali, l’esercito indiano avrebbe preso di mira più località in Pakistan, tra cui la moschea Dhamul Mujahideen a Kotli. Il giornalista pakistano Natsecjeff riferisce che sarebbero stati lanciati tre missili dall’India verso il territorio pakistano. Poco dopo la mezzanotte, secondo quanto dichiarato da funzionari militari pakistani, le città di Muzaffarabad, Kotli e Bahawalpur sono state colpite. Il portavoce dell’esercito del Pakistan ha accusato l’India di una “aggressione non provocata”, aggiungendo che il paese risponderà “in modo deciso”.

La Pakistan International Airlines ha dirottato i voli già in volo verso Karachi, mentre il Pakistan ha chiuso completamente il proprio spazio aereo per 48 ore. Nel frattempo, l’India ha annunciato l’avvio dell’“Operazione Sindoor”, spiegando di aver colpito nove infrastrutture terroristiche sia in Pakistan che nella regione del Jammu e Kashmir occupata dal Pakistan. In un comunicato ufficiale del Ministero della Difesa indiano, si legge: “Poco fa, le Forze Armate indiane hanno lanciato l’Operazione Sindoor, colpendo infrastrutture terroristiche in Pakistan e nella regione del Jammu e Kashmir occupata dal Pakistan, da dove erano stati pianificati e diretti attacchi contro l’India. In totale sono stati colpiti nove siti. Le azioni sono state mirate, misurate e non mirano a un’escalation. Non sono state prese di mira strutture militari pakistane. L’India sottolinea di aver mostrato notevole moderazione nella scelta degli obiettivi e nei metodi usati”.

Il comunicato sottolinea che l’attacco è stato una risposta all’attentato terroristico di Pahalgam, dove hanno perso la vita 25 cittadini indiani e un cittadino nepalese. L’India ha ribadito il proprio impegno a punire i responsabili. Il profilo ufficiale dell’Esercito indiano su X (ex Twitter) ha pubblicato un messaggio secco: “Giustizia è fatta. Jai Hind!”.

Dal lato pakistano, però, arrivano accuse pesanti. Un portavoce dell’esercito ha riferito che una moschea a Muridke, nel Punjab, è stata colpita da un missile indiano mentre al suo interno si trovavano civili. Anche nella zona di Bahawalpur almeno un bambino è stato ucciso e due altri civili sono rimasti feriti, sempre secondo fonti di sicurezza pakistane. Un ufficiale ha definito l’attacco alla moschea “vigliacco e vergognoso”. Tuttavia, autorità locali indiane mettono in dubbio la presenza di civili in una moschea all’una di notte, accusando il Pakistan di essere uno “stato islamico e terrorista”.

Nel frattempo, il Pakistan ha avviato attacchi di ritorsione. Secondo quanto riferito da Samaa TV, ci sarebbero azioni in corso sia via terra che via aria. Il giornalista Levent Kemal ha confermato che un alto funzionario pakistano ha parlato di “ritorsioni attive” ai media nazionali. Sul fronte del Kashmir, è in atto uno scontro di artiglieria pesante. L’India ha accusato il Pakistan di aver violato nuovamente il cessate il fuoco con un attacco di artiglieria su Bhimber Gali, nell’area di Poonch–Rajauri. In risposta, l’esercito indiano ha dichiarato di stare rispondendo in modo calibrato e appropriato. La tensione è ora alle stelle tra due potenze nucleari storicamente rivali, che si accusano reciprocamente di aggressione, terrorismo e violazione dei trattati. Il rischio di una escalation catastrofica è più concreto che mai.

Tutti i media pakistani stanno ora affermando che l’Aeronautica pakistana ha abbattuto due jet indiani; le informazioni non possono essere attualmente verifiche. Il presidente statunitense, Donald Trump, ha commentato gli eventi in Pakistan: “è un peccato. Ne abbiamo appena sentito parlare mentre varcavamo le porte dello studio ovale. Immagino che la gente sapesse che sarebbe successo qualcosa, basandosi un po’ sul passato. Combattono da molto tempo. Combattono da molti, molti decenni. E secoli, in realtà, se ci pensate. Spero che finisca molto presto”.

I media pakistani affermano ora che le forze pakistane avrebbero distrutto un quartier generale di brigata delle forze indiane e una postazione indiana lungo la Linea di Controllo (LoC). Il primo ministro del Pakistan, Shehbaz Sharif: “Il nemico ha lanciato vigliacchi attacchi contro cinque località in Pakistan. Il Pakistan ha pieno diritto di rispondere con forza a questa azione di guerra imposta dall’India, e lo sta facendo. L’intera nazione è al fianco delle Forze Armate pakistane, con alto morale e grande determinazione. Il popolo pakistano e le Forze Armate sanno bene come affrontare il nemico. Non permetteremo mai al nemico di raggiungere i suoi obiettivi malvagi”. È stata dichiarata l’emergenza nella provincia del Punjab, in Pakistan, secondo quanto riferito dal Chief Minister provinciale. Ospedali e forze di sicurezza sono stati messi in massima allerta. Secondo le autorità pakistane ci sarebbero ad ora 3 morti e 12 feriti a causa degli attacchi indiani.

Condividi