In una nota, l’Avvocato Antonino Aloi, dell’Ordine Templare della Pietà del Pellicano, esprime il suo pensiero alla luce dell’inizio del Conclave per eleggere il nuovo Papa. “Oggi i Cardinali della Chiesa Romana si chiudono in Conclave per eleggere il nuovo Pontefice. La Chiesa più antica del mondo e la più ricca di fedeli sceglie il successore di Simone il pescatore poi chiamato Pietro. Le suggestioni di oggi sono tante ed emozionanti, un rito secolare scandito da regole rigorose, una liturgia che unisce politica e invocazione dello Spirito Santo, una scelta che inciderà tantissimo sul futuro del Mondo e non solo quello Cattolico. L’extra omnes, il lavoro del Camerlengo del Decano e del Cerimoniere il Veni Creator Spiritus, le fumate il Vocabur, l’Habemus Papam sono passaggi rituali e simboli che caratterizzano la solennità del momento e il ruolo pregnante del Vescovo di Roma per l’umanità”.
“L’eredità di Franciscus, ma anche quella di Ratzinger e di Papa Woityla, sono il portato importante del papato che verrà e anche la direzione che la Chiesa prenderà nei prossimi anni. L’inutile rincorsa degli esperti a glorificare alcuni aspetti dello scorso papato individuandoli come di svolta e di innovazione, non tiene conto del fatto che da secoli il Papa ha invocato l’unità dei Cristiani, la fine di ogni guerra, il volgere il capo verso i poveri e gli esclusi ,come del resto faceva Paolo VI negli anni del suo pontificato con la sua enciclica del marzo del 1967 ‘Populorum progressio’, facendo suo il grido dei poveri e dando voce agli auspici di giustizia sociale e sviluppo solidale alla ricerca di un vero umanesimo planetario”.
“Per cui dire che serve una continuità con Bergoglio è una banalità, in quanto qualsiasi Cardinale sarà eletto andrà in quella direzione che non è una esclusiva di un singolo Papa ma è la direzione del Vangelo e della Chiesa, il rispetto per gli ultimi, per i bisognosi, per gli esclusi, per chi soffre. Come insegnava Gesù nelle sue predicazioni, come la Chiesa fa da secoli con le opere di Carità e di accoglienza attraverso le strutture propeie e quelle laicali, le associazioni, le congreghe gli Ordini per cui non vi è timore di una svolta contro i principi evangelici e come non appaia strano che un Papa vada dai barboni o dai malti, è quello che faceva Gesù e che questo ultimo Pontefice ha fatto senza alcuno sforzo teologico. Per cui la continuità è nella linea del Vangelo. Per cui la scelta, qualunque sia, è già indirizzata: sarà contro ogni guerra, contro le diseguaglianze culturali ed economiche, contro gli abusi e contro le azioni del Male dentro e fuori la Chiesa, chiunque salirà al Soglio Pontificio darà questo messaggio, quello di Cristo e non il proprio”.
La differenza sarà nella personalità
“La differenza sarà nella personalità del nuovo Papa, nella sua storia personale e curiale, sarà gioco forza un Pontefice che andrà ad affrontare i potenti del mondo con la forza della fede, che saprà incidere sulla Pace e che non molli mai il principio delle difesa dei deboli, quindi un Papa forte autorevole e messianico con grande carisma e orgoglio cristiano. Il Mondo guarda da oggi alla Cappella Sistina per alimentare la speranza di Pace e di Giustizia, per pregare in una guida sicura e concorde, per avere un Papa di tutti capace, esperto e combattivo. Un Papa guerriero che impugni la Croce come arma preferita”.
“L’immagine più bella che affascina e che troverebbe la migliore accoglienza tra i fedeli è quella del Patriarca di Gerusalemme, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, che viene da una terra difficile e che ogni giorno combatte una guerra di fede stritolato tra il mondo ebreo e quello musulmano e che non ha paura di offrirsi come ostaggio per la Pace o di ricorrere alle maniere forti per alzare il Vangelo sopra ogni cosa, sarebbe un Papa con il carisma da Francescano e la forza della sua giovane età, un Papa che viene da Oriente ma che nasce in Occidente, una speranza di un mondo nuovo. Venga lo Spirito Santo nella menti e nelle anime deli Cardinali e on la speranza che il fumo bianco che si eleverà dai tetti di San Pietro possa annunciare un Cristianesimo forte e adeguato al mondo che soffre”.