Un lettore di StrettoWeb, Alessandro, dopo aver letto il nostro articolo sul blitz contro le occupazioni abusive negli alloggi popolari di Reggio Calabria, ci ha scritto relativamente ad una situazione che da anni vive sulla propria pelle e che adesso però ha denunciato alla Procura. Alessandro ha 36 anni ed è un trapiantato di rene dopo 16 anni di dialisi iniziati a soli 8 anni. Il giovane convive con patologie gravi che rendono la sua condizione clinica estremamente fragile. Nonostante tutto, combatte da anni per un diritto che dovrebbe essere garantito: avere una casa dignitosa in cui vivere.
Ecco le parole di Alessandro riguardo la sua delicata situazione: “Ciao a tutti. In questi giorni si parla tanto di case popolari, occupazioni abusive, blitz, indagini… Ma dietro queste parole ci sono persone vere, storie vere, drammi quotidiani che spesso nessuno racconta davvero. Ed è per questo che oggi ho deciso di raccontarvi la mia storia. Una storia personale, vissuta sulla mia pelle, che vi farà capire cosa si nasconde dietro questa situazione.
CHI SONO
Mi chiamo Alessandro, ho 36 anni e dalla giovane età di 8 anni per una malattia rara ho iniziato l’emodialisi. L’ho fatta per ben 16 anni prima di ricevere un trapianto di rene. Vivo con farmaci immusoporressori costantemente: ogni infezione per me può diventare un pericolo reale. Oltre questo devo fare controlli continui, spostamenti in ospedali fori regione. Ma più difficile della malattia è stato sopravvivere all’indifferenza delle istituzioni.
COSA E’ SUCCESSO
Nel 2006 mi assegnano casa popolare. Nel 2008, mentre ero fuori regione per un intervento chirurgico importante, torno e la trovo occupata e distrutta. Non solo hanno occupato abusivamente l’alloggio ma rubato anche quello che era al suo interno.
COSA HO FATTO
Ho denunciato, chiesto aiuto. Nessuna risposta concreta. Nessun alloggio alternativo. Solo silenzio.
COSA MI E’ STATO CHIESTO
Poi mi fanno capire che se voglio un alloggio, devo pagare per una casa che mi tocca di diritto e che ancora oggi è c’è l’intestazione nonostante non ho idea chi ci abita, abbiamo solamente restituito le chiavi scrivendo che non mi assumo responsabilità dell’uso che ne faranno. Inizialmente mi dissero che non avevano alloggi disponibili per la sostituzione, ma poi mi chiamarono privatamente e me ne fecero visitare 3 in 3 zone diverse della città, ma dopo la visita mi dissero che in base a quello scelto avrei dovuto pagare dai 10.000 ai 25.000 un pò per uno un pò per l’altro dissero avrebbero dovuto mangiare tutti, infatti prima non potevo parlare non avendo prove, la mia parola contro la sua ma adesso che sono stati riconosciuti colpevoli posso parlare.
DOVE VIVO E COSA COMPORTA
Oggi vista questa situazione vivo in una casa in affitto di recente dichiarata inagibile dall’ASP dopo un sopralluogo. Umidità, muffa, ecc che mi hanno portato ad avere infezioni continue e alcune ricoveri ospedalieri. Quindi non solo ho costi economici elevati tra affitto e voli che arrivano anche 400-500€ ogni tre mesi per curarmi, adesso sono pure in condizioni che non dovrei essere viste le patologie. Ho contattato nuovamente il Comune, sindaco, aterp, edilizia, ecc. Neppure loro hanno risposto cosi ho fatto una denuncia alla procura per occupazione abusive e omissione di atti d’ufficio per mancata risposta. Cosi dopo circa 10 giorni ho visto l’articolo simile alla mia storia e ho contattato StrettoWeb e loro hanno risposto immediatamente per aiutarmi. Il giorno stesso ho visto un articolo del vicesindaco che parlava anche delle case popolari, della legalità e che devono essere assegnate a chi realmente ne ha bisogno. Ho scritto anche a lui. Nessuna risposta.
COSA CHIEDO
Alla fine voglio solo dire che Non voglio pietà, voglio solo quello che mi spetta. Una casa dove respirare. E rispetto come cittadino”.
La PEC inviata al Sindaco Falcomatà in cui il giovane denuncia la propria situazione
Il lettore ha inviato anche una PEC al sindaco di Reggio Calabria in cui chiede una “Richiesta urgente di incontro per gravi problematiche abitative e supporto per situazione di emergenza sanitaria e
sociale“. Ecco il testo integrale della PEC:
Destinatario: Al Sig. Sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà PEC: sindaco@pec.reggiocal.it
Egregio Sig. Sindaco,
Mi rivolgo a Lei con profonda speranza e fiducia, affinché possa ascoltare la mia storia e aiutarmi a trovare una soluzione concreta a una situazione che sta mettendo seriamente a rischio la mia salute e la mia dignità. Mi chiamo Alessandro, ho 35 anni e vivo a Reggio Calabria. La mia vita è stata segnata fin dall’infanzia da gravi problemi di salute. A soli 8 anni mi è stata diagnosticata la Sindrome Emolitico Uremica Atipica, una malattia rara e aggressiva che ha compromesso i miei reni, costringendomi a 15 anni di dialisi. Dopo un lungo percorso di sofferenze, nel 2014 ho ricevuto un trapianto di rene, che mi ha donato una nuova possibilità di vita, ma che comporta ancora oggi terapie immunosoppressive costanti e un fragile equilibrio fisico, oltre il fatto che negli ultimi periodi il nuovo rene sta avendo problemi e sono a grave rischio di tornare in dialisi.La mia salute, continua a essere gravemente compromessa. Oltre alla patologia renale, soffro di ipertensione arteriosa, iperparatiroidismo terziario e problemi cardiaci che richiedono controlli e cure problemi cardiaci che richiedono controlli e cure continue. Negli ultimi anni mi sono stati diagnosticati anche tumori ossei, che hanno ulteriormente aggravato la mia condizione fisica ed emotiva. Vivo ogni giorno con la consapevolezza di dover affrontare battaglie che mettono a dura prova la mia resistenza, ma non ho mai perso la voglia di lottare.
Purtroppo, la situazione abitativa in cui mi trovo sta peggiorando ulteriormente il mio stato di salute. Anni fa mi era stata assegnata una casa ad Arghillà, che avrebbe dovuto garantirmi un minimo di stabilità. Tuttavia, durante i miei numerosi viaggi a Milano per le visite mediche pre-trapianto, la mia abitazione è stata più volte vandalizzata e derubata. Hanno distrutto i sanitari, rubato oggetti personali di valore come il mio computer, fino ad arrivare all’occupazione abusiva della casa. Nonostante le numerose segnalazioni e reclami presentati agli uffici competenti, non ho mai ricevuto alcun tipo di tutela o risposta.
Questa condizione mi ha costretto a trasferirmi in affitto in un’abitazione che, purtroppo, presenta gravi carenze strutturali: muffa diffusa, umidità costante e condizioni igienico-sanitarie critiche. Questa situazione è insostenibile per una persona con il mio quadro clinico. La presenza di muffa e l’ambiente insalubre mi hanno causato gravi infezioni alle vie respiratorie, continue ricadute ospedaliere e un costante peggioramento del mio stato di salute. Il proprietario dell’immobile si è rifiutato di adottare qualsiasi provvedimento per sanare la situazione e, viste le mie condizioni economiche e fisiche, non posso permettermi di affrontare ulteriori spese.
Sono giovane, ma la mia vita è appesa a un filo. Combatto ogni giorno contro la mia salute precaria e ora anche contro questa condizione abitativa che non mi permette di vivere dignitosamente. Non cerco compassione, ma comprensione e supporto. Le chiedo, con profonda umiltà, di poter fissare un incontro urgente con Lei o con un Suo delegato per esporre questa grave situazione e valutare insieme la possibilità di un nuovo assegnamento di un alloggio più sicuro e salubre. Ho bisogno di un luogo che mi permetta di curarmi e vivere serenamente.
Sono certo che comprenderà la gravità di quanto sto vivendo e che la città di Reggio Calabria saprà tendermi una mano in questo momento di profonda difficoltà. Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento e per fornire la documentazione sanitaria che attesti la gravità della mia situazione. Ho tutti i documenti del caso, basta chiedermi che vi fornisco ciò che avete bisogno.



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