Temi locali ma soprattutto nazionali. Giuseppe Scopelliti oggi, domenica 5 gennaio, è stato ospite di “San Giorgio e il Drago”, format di Radio Febea condotto dal giornalista Maurizio Insardà. Largo spazio è stato dedicato a quello che viene definito il suo grande errore: la scelta di passare dal PDL al Nuovo Centro Destra, anziché scegliere Forza Italia. Scopelliti ripercorre il grande pressing di Silvio Berlusconi, che “mi voleva bene”, ma anche un retroscena con La Russa.
La chiamata di Berlusconi alle 3 di notte
“Noto fibrillazione da Centro Destra e Centro Sinistra e il terrorismo che questo tipo di messaggio viene raccolto dal Centro Destra, non soltanto reggino – e ci può stare – ma anche calabrese. Perché eccetto qualche figura come Occhiuto, tanti altri sono preoccupati e lo dimostrano in tante circostanze. Questo dispiace perché capisco che questa gente continua a vivere di politica e vuole attorno a sé l’orto coltivato da loro e da loro uomini o donne servili ai loro poteri e sono preoccupati che possa tornare in campo uno spirito libero, un uomo libero, che anche all’interno dei partiti ha sempre mantenuto le proprie idee. Lo dimostra il mio errore, quando passai da PDL a NCD anziché a Forza Italia, nonostante Berlusconi mi volesse bene“, ha detto Scopelliti.
La discussione, così, si sposta a uno dei grandi protagonisti e suoi amici: Gianfranco Fini. “Prima di Natale ha rilasciato un’intervista di tre pagine su Il Foglio, mettendo in campo un’analisi reale di ciò che è stato il Centro Destra degli ultimi 20 anni in Italia. Lì mi sono riconosciuto in alcuni passaggi perché io in quella fase ho detto: ‘non puoi tutelare te stesso perché Berlusconi ti tutelerà a prescindere, perché ti vuole bene, e la sua stima nei miei confronti andava oltre la politica’. Io ho pensato invece che si doveva pensare alla politica, quella vera. Io ho pensato alla politica e ho sbagliato”, ha aggiunto l’ex Sindaco.
Così Scopelliti racconta un episodio successivo al suo passaggio a NCD. Berlusconi non demordeva e lo pressava. “Dopo una riunione fino a mezzanotte, sono andato a dormire. Alle 3 di notte Berlusconi e Jole Santelli provarono a chiamarmi, ma io non risposi. Lui fino in fondo tentò di bloccare la procedura di quella nascita di NCD, perché io portai 5 calabresi sulla mia stessa lunghezza d’onda e senza di loro NCD non sarebbe nato”.
La difesa a Fini e il richiamo a La Russa
Successivamente Scopelliti parla di un episodio accaduto subito dopo l’uscita di Fini dal PDL. “Ci fu una vicenda tragica per me politicamente e umanamente: l’ufficio di Presidenza del PDL. In quella circostanza la tensione si tagliava coi coltelli. Era per l’espulsione di Fini dal PDL, che andava ratificata. Ci furono tanti interventi, tutti chiedevano l’espulsione, anche se Fini se n’era già andato. L’unico che parlò prima di me era Giorgia Meloni. Fece un intervento bellissimo, dove diede atto a Gianfranco di aver rappresentato la storia e che non poteva essere cancellata con una delibera e fece un atto di difesa incredibile. Dopo di lei mi alzai io e, dopo un minuto e mezzo, quando La Russa intuì che io stavo difendendo Fini, mi interruppe. Mi disse: ‘il tuo intervento potrebbe inficiare la validità di questa seduta’. Trovò lo strumento per interrompermi. A fine seduta, scendendo le scalette, mi avvicinai a La Russa e gli dissi: ‘non ti permettere più di interrompermi dopo che mi hai dato la parola, non te lo consentirò più’. Lo dissi con fermezza, in maniera forte, perché fu un atteggiamento irriguardoso”.
Un pensiero su Giorgia Meloni
Un breve passaggio Scopelliti lo fa anche sull’attuale Premier, Giorgia Meloni. “Se mi aspettavo questa crescita di Giorgia Meloni? Lei è sempre stata brava, un passo avanti. Per certi aspetti ha sorpreso tanti, non avendo avuto esperienze, ma non tutti, perché chi la conosceva – come me – ha sempre avuto stima. E’ andata oltre, tanti amici mi dicono che studia, si documenta, è molto presente”.