Arena: “Comune di Bari? Il PD che oggi grida allo scandalo è lo stesso che distrusse Reggio Calabria”

L'intervista de 'Il Tempo' all'ex Sindaco di Reggio Calabria Demi Arena in merito a quanto sta succedendo al Comune di Bari

StrettoWeb

Continua a tenere banco il caso Bari, con le ipotesi di scioglimento del Comune a guida Decaro dopo la Commissione d’Accesso presentata. In questi giorni, come era prevedibile, in tanti hanno voluto ascoltare il parere di Demi Arena, Sindaco di Reggio Calabria quando il Comune reggino fu sciolto nel 2012. Una situazione bruttissima, quella in cui si trovò l’allora primo cittadino, il quale spera che a Decaro non accada lo stesso, anche perché ben consapevole – e lo abbiamo visto negli anni successivi – dei danni che questo provvedimento può comportare a una città. Oltre che quelli personali, che Arena ha vissuto sulla propria pelle.

I fatti di allora

A ripercorrere i fatti è lui stesso in un’intervista di oggi concessa al giornale ‘Il Tempo’. “Nel 2011 a Reggio Calabria – racconta – la situazione era incandescente, con la città dilaniata da un violento attacco politico posto in essere dalla Sinistra, all’indomani dell’elezione plebiscitaria dell’ex Sindaco Giuseppe Scopelliti a Governatore della Calabria. Il PD speculava sulla crisi finanziaria del Comune, la stessa situazione di quasi tutti gli enti d’Italia. Contestualmente, ci fu un’operazione su presunte infiltrazioni mafiose nella gestione di una società che si occupava delle manutenzioni. Il Partito Democratico alimentò una gogna mediatica senza precedenti e alcuni suoi parlamentari presentarono un’interrogazione parlamentare al Premier e all’allora Ministro dell’Interno, sollecitando l’invio di una Commissione d’Accesso. Fu l’inizio di tutto”.

“La Sinistra, quindi, a quel tempo fece pressione per un’iniziativa del Ministero dell’Intero – continua – La Sinistra diede l’impulso decisivo allo scioglimento. I Commissari inviati dal Ministero stilarono una relazione piena zeppa di errori e con particolari omissioni. Il risultato? Dopo soli 17 mesi dall’insediamento, l’Amministrazione Comunale di Reggio Calabria fu mandata a casa, senza che nessun componente dell’esecutivo fosse inquisito o indagato. Il Comune venne sciolto secondo il principio di contiguità mafiosa, un provvedimento che Cancellieri definì preventivo e non sanzionatorio”, aggiunge.

“Verso di me nessuna levata di scudi”

Arena punta il dito proprio contro quella Sinistra, il PD, che oggi grida allo scandalo e difende Decaro ma che all’epoca… “Come valuto l’atteggiamento dei partiti della Sinistra che fanno quadrato su Decaro? Comprensibile ma incoerente. Quel PD che oggi parla della situazione di Bari gridando allo scandalo e definendolo un chiaro attacco politico, è il partito che diede via alla distruzione di Reggio Calabria. Eppure, in tutti questi anni, la Sinistra non ha mai analizzato seriamente i danni irreparabili che lo scioglimento di un Comune provoca ai cittadini. Personalmente, sono umanamente solidale nei confronti di Decaro, seppur contestandogli che, da Presidente dell’Anci, non abbia mai affrontato seriamente le falle di una legge folle. Purtroppo, e come spesso accade, i problemi seri diventano tali solo quando li vivi sulla tua pelle. Sicuramente, in favore mio e della mia città, non fu alcuna levata di scusi”.

Gli attacchi dell’Opposizione nel 2012, ma Arena è assolto: “nessuno mi ha mai chiesto scusa”

L’ex Sindaco reggino evidenzia anche le conseguenze sulla persona Demi Arena. Nonostante non sia stato più accusato di nulla, prosciolto anche di recente su un’altra indagine di falso in bilancio, mai nessuno ha chiesto scusa o fatto un passo indietro. “Ero un professionista prestato alla politica e gli attacchi dall’Opposizione furono infiniti e di ogni tipo, scorretti e feroci. All’epoca esponenti del PD si rivolsero alla Procura della Repubblica contestando la correttezza del mio operato riguardo il bilancio del Comune di Reggio Calabria. Dopo ben 12 anni, lo scorso dicembre, il Gup ha deciso di prosciogliermi perché ‘il fatto non sussiste’. Per intenderci, non ho neanche dovuto subire un processo. Se qualcuno mi ha mai chiesto scusa? Mai, nessuno, nonostante la mia vita e quella dei miei familiari sia stata totalmente stravolta. Proprio come Reggio Calabria, che si lecca ancora le ferite da questo provvedimento scellerato”.

Infine, conclude, la “legge sullo scioglimento necessita tempestivamente dei correttivi. Non è possibile decretare lo scioglimento di un Comune solo su sospetti e a scopo preventivo. Qualora dovesse succedere a Bari, cosa che spero non accada, non avverrà sicuramente a causa della famosa foto con i parenti del presunto boss, che ormai viene utilizzata solo perché distoglie l’attenzione dal cuore del problema. Vorrei farla riflettere su un altro esempio. Qualche anno fa, Roma era devastata da inchieste molto gravi, con possibili infiltrazioni mafiose per le quali si ipotizzava addirittura lo scioglimento del Comune. Può immaginare, anche a livello mondiale, cosa sarebbe successo se il Governo dell’epoca avesse deciso per quel provvedimento? Mi auguro che l’esecutivo Meloni modifichi in tempi brevi questa legge obbrobriosa. Ha il coraggio e l’autorevolezza per ripristinare lo Stato di diritto”.

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