Di Felice forse ora gli è rimasto ben poco, se non il nome. A Reggio Calabria non si può avvicinare, a Lamezia deve stare attento a dove mette i piedi. Però nella “sua” Milano, quella della MeglioQuesto a cui ha ceduto il ruolo di CEO, può starci tranquillamente. Magari per qualche altra comparsata televisiva. Quella gli esce bene. A Sportitalia ci è già passato, abbronzatissimo. Ora gli consigliamo una nuova trasmissione: Lo Show dei Record. Anzi, probabilmente adesso lo chiameranno: record per Felice Saladini, ha fatto scomparire due società calcistiche in due mesi. Wow!
Poco male, almeno a Lamezia. Per fortuna, quello vero, è rappresentato dalla Vigor, in silenzio ripartita da qualche categoria più giù e ora in Eccellenza, a giocarsi nuovamente la Serie D. Mettiamola così: l’FC Lamezia Terme è una Fenice Amaranto che ci ha creduto di più, ma gli è andata male. Ad oggi, infatti, così come il Lamezia Terme rispetto alla Vigor, la Fenice Amaranto non è la Reggina. Potrà, potrebbe, diventarlo, ma il paradosso è che la Reggina è ancora là, in Tribunale, sempre con l’ombra di Saladini dietro.
Intanto, la piazza di Lamezia inghiottirà il boccone con facilità. Non come Reggio, dove è stata cancellata una storia di oltre 100 anni. A Lamezia, per l’FC, la storia era solo di tre anni. E anche con scarsi risultati. La Vigor è e rimane eterna, come la Reggina, al netto delle copie venute male. Ciò che non torna indietro, e che non potrà essere mai rimosso, sono le torture che il signor Felice Saladini ha commesso verso due piazze storiche calabresi. Usate, stuprate, senza ritegno e col solo scopo di giocarci, per poi abbandonarle.
E pensare che, ancora oggi, c’è chi se la prende con Gravina, con Balata, coi poteri forti, con il Nord sviluppato e con Cellino. Non stinchi di santi, sia chiaro, se pensiamo ai disastri di ognuno nei rispettivi ambiti. Crediamo però che il comunicato del Lamezia Terme di oggi sia la pietra tombale: il male assoluto è e sarà solo lui, unico colpevole della scomparsa della Reggina. Un uomo che ha giocato coi sentimenti dei tifosi, di un passionale come Pippo Inzaghi, per puro protagonismo. Qualche mese da leone per scomparire in eterno. A mai più. Anzi, magari ci rivediamo: in tv, allo Show dei Record…