I tifosi della Reggina mugugnano? E a Parma, allora? Numeri a confronto: non c’è storia

Il confronto in numeri tra Reggina e Parma, che domani si affronteranno al Granillo: fuori dal campo non ci sarebbe storia, ma sul rettangolo verde...

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Più di qualcuno, dopo Cosenza-Reggina, ha mugugnato. Non ha digerito la sconfitta e soprattutto come è arrivata, anche per via del “precedente” Cittadella. In generale, però, lo splendido girone d’andata ha forse illuso qualcuno del fatto che la Reggina non avesse potuto avere alcun tipo di calo o difficoltà. Lo sta avendo ora e forse si sta ridimensionando, “avvicinando” il valore della rosa ai suoi obiettivi.

E’ abbastanza scontata l’idea che, se anziché un girone d’andata da promozione e un avvio di ritorno da retrocessione, il percorso fosse stato più lineare (o inverso, stile Sudtirol e Pisa), i mugugni sarebbero stati da meno. Anzi, forse nulli. Eppure ci sono, come detto su, per l’illusione di cui sopra.

Domani, però, a Reggio Calabria arriva il Parma. La corazzata Parma. Almeno sulla carta. Ma la corazzata Parma si trova al momento dietro la Reggina, pur avendo speso il triplo, pur avendo un valore della rosa oltre due volte più importante di quello amaranto, pur avendo il suo proprietario (Krause) un fatturato che non c’entra nulla con quello di Saladini (e non c’entra nulla neanche con la Serie B), pur avendo un allenatore fresco di promozione lo scorso anno con una “manica” di giovani terribili. E, allora, se a Reggio Calabria mugugnano, a Parma cosa dovrebbero dire?

Lo scorso anno avrebbe dovuto ammazzare il campionato e invece ha lottato per la salvezza fino a febbraio, sfiorando (ma non raggiungendo) i playoff. Quest’anno idem, ma non ha mai seriamente lottato per le prime posizioni, stazionando “nel limbo”, a ridosso della zona spareggi. Ha un cammino del tutto altalenante e discontinuo, perde spesso in casa (anche partite alla portata) e vince di più fuori, anche partite complesse, come il 3-4 a Frosinone di una settimana fa.

Reggina-Parma, i valori delle rose

Andando un po’ più nel dettaglio, basterebbe considerare il valore della rosa (dati Transfermarkt). Quello del Parma è il secondo in assoluto in B, dietro solo al Genoa: 48.35 milioni. Quello della Reggina è addirittura meno della metà: 21.70 milioni, che valgono il dodicesimo posto. Il Parma ha speso tantissimo lo scorso anno, anche più di tante squadre di A, convinto di un’immediata risalita. Quest’anno ha abbassato i costi, che restano comunque altissimi. Per Krause, verrebbe da dire, “caramelle”.

Reggina-Parma, il fatturato delle aziende dei due proprietari

Il fatturato consolidato del gruppo guidato dal patron, Krause Group, è infatti di 2.5 miliardi. “Da settembre 2020 – si legge in un articolo dello scorso anno di Parma Today – tramite Krause Group nelle casse del Parma sono stati riversati 174,5 milioni di euro come finanziamenti per il club, di cui 83,2 milioni già convertiti in capitale e il resto che, essendo a titolo infruttifero, può essere comunque già considerato come patrimonio”. Una forza smisurata, che evidenzia l’abisso rispetto al fatturato di 8 milioni di Saladini (dato 2021, di molto inferiore seppur in crescita, come mostrano altri dati). Per la precisione, € 8.319.921.

Eppure, la Reggina ad oggi è avanti, sul campo. Il suo cammino è stato quasi netto. Ora, molto negativo, ma all’andata tutt’altro. Anzi, anche dal punto di vista del gioco non c’era storia. La società amaranto ha una nuova proprietà e ha scelto un allenatore vincente preparando il progetto di risalita attraverso una programmazione di tre anni. E, ricordiamolo, per ovvi motivi non ha potuto operare a granché a gennaio.

Il Parma, invece, ha scelto la strada del “tutto e subito”. Tanti soldi, tanti calciatori importanti, ma una scommessa in panchina l’anno scorso e un vincente esperto quest’anno. Risultato leggermente migliore, oggi, ma al momento ancora deludente rispetto alle aspettative. E a gennaio il Parma si è pure rinforzato, acquisendo Zanimacchia, pallino proprio di Pecchia e protagonista l’anno scorso con la Cremonese. Ah, per la cronaca: se Inzaghi è considerato un vincente, di promozione in A ne ha conquistata soltanto una; Pecchia, invece, lo ha fatto per ben due volte, con Verona e Cremonese. Ma il Parma continua a faticare.

Insomma, che il rapporto “tanta spesa-risultati” non sempre paghi, soprattutto in Serie B, era risaputo. Il confronto tra le due squadre che si affronteranno domani ne è la dimostrazione assoluta. E quindi, se a Reggio mugugnano, non sappiamo proprio cosa possano fare a Parma. Almeno per il momento…

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