Messina Denaro, avvocato presenta certificato medico: “non posso difenderlo”

Messina Denaro rinuncia all'udienza che lo vede imputato come mandante delle stragi del '92 e intanto resta senza avvocato: già due rinunce

StrettoWeb

Sembra essere diventata la storia infinita quella che vede Matteo Messina Denaro ancora senza un avvocato difensore. Prima era stata la volta della nipote, Lorenza Guttadauro, che aveva rinunciato a difendere lo zio. Poi era toccato all’avvocato Calogero Montante, che aveva deciso di rinunciare ma aveva ricevuto minacce anonime.

Montante, la cui rinuncia non era stata accettata dal tribunale, ha oggi presentato un certificato medico che gli impedisce di essere presente “per almeno un mese“. Cambia dunque ancora il difensore d’ufficio del boss mafioso Matteo Messina Denaro. L’avvocato Montante, che era stato nominato nella scorsa udienza dalla corte d’assise d’appello di Caltanissetta, e che aveva chiesto di rinunciare per “impedimento“, ha presentato dunque il certificato medico. La Presidente della Corte Maria Carmela Giannazzo a deciso di nominare un altro difensore d’ufficio, l’avvocato Pietro Pistone.

L’avvocato Montante ha rappresentato impedimento a comparire all’udienza di oggi per ragioni di salute, come da certificato medico, recante la necessità di riposo assoluto per almeno un mese“, ha detto la Presidente Giannazzo alle parti. “Ritengo che la richiesta del difensore di essere sollevato dall’incarico d’ufficio per motivi di salute debba essere accolta“, ha detto il Procuratore generale facente funzione Antonino Patti. “A questo aggiungerei le ragioni che il difensore formulò la scorsa udienza sulla incompatibilità“.

Prima la nipote di Messina Denaro, poi Montante

Nella scorsa udienza, dopo la rinuncia dell’avvocato Guttadauro, figlia di Rosetta Messina Denaro, sorella del boss arrestata tre settimane fa, fu scelto come legale d’ufficio proprio Montante. Scelto dai giudici della Corte d’Assise d’Appello. Il legale, però, aveva subito fatto presente di voler a sua volta rinunciare al mandato per due incompatibilità. In passato era stato difensore d’ufficio del falso pentito Vincenzo Scarantino e poi perché è stato viceprocuratore onorario a Palermo. Richiesta inizialmente respinta dal Presidente della Corte d”assise d’Appello.

Oggi è arrivato il certificato medico che gli impedisce di presenziare all’udienza perché sottoposto di recente a un intervento chirurgico. Ma non solo. Una decina di giorni fa, il penalista, aveva denunciato alla polizia, di aver subito minacce di morte.

L’ex latitante rinuncia all’udienza per le stragi del ’92

Matteo Messina Denaro, intanto, ha rinunciato ancora una volta a comparire al processo che si celebra davanti la Corte d’assise d’Appello di Caltanissetta, nell’aula bunker del carcere Malaspina. L’ex super latitante è imputato di essere uno dei mandanti delle stragi di Capaci e via D’Amelio. Anche questa volta, la sedia della postazione in videocollegamento è rimasta vuota.

La corte, presieduta dal giudice Maria Carmela Giannazzo, aveva predisposto il collegamento con il carcere de L’Aquila dove Messina Denaro è detenuto. In primo grado il capomafia del trapanese è stato condannato all’ergastolo. A conclusione della sua requisitoria, nella scorsa udienza, il Pg Antonino Patti ha chiesto la conferma della condanna.

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