Elezioni Messina, i risultati: sarà ballottaggio tutto a destra tra Bramanti e De Luca ma con il rischio ingovernabilità. A sinistra il vuoto, Pd al 6% [DATI, LISTE e SEGGI]

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Elezioni Messina, si deciderà tutto al ballottaggio domenica 24 giugno tra Dino Bramanti e Cateno De Luca, entrambi candidati del Centro/Destra ma c’è il rischio ingovernabilità. Crollo della sinistra

Anche stavolta il Sindaco di Messina si deciderà al ballottaggio: mancano ormai poche decine di sezioni alla fine dello spoglio e il quadro è sempre più chiaro. Dietro Bramanti (Centro/Destra), il più votato con oltre il 28% delle preferenze, si allarga la forbice tra l’altro candidato di Centro/Destra Cateno De Luca (sfiora il 20%) e l’esponente del Pd Antonio Saitta (fermo al 18%). Lo scarto è ormai di oltre 1.100 voti, ed è praticamente impossibile che ci possano essere ulteriori ribaltoni. Clamorosa la sconfitta di tutta la sinistra, con la lista del Partito Democratico ferma al 6,3% (rischia di eleggere appena due o tre consiglieri comunali, il record negativo di sempre), ma anche di Renato Accorinti, sindaco uscente che dopo cinque anni di malgoverno è crollato al 14% e con le sue liste non eleggerà neanche un consigliere comunale. Male anche il Movimento 5 Stelle, la cui lista non arriva neanche al 10%.

Sarà un ballottaggio tutto a destra, quindi, tra il candidato principale supportato da tutta la coalizione, Dino Bramanti, e il folkloristico Cateno De Luca, esponente dell’Udc, organico alla maggioranza di Musumeci alla Regione, ri-eletto deputato alla Regione Sicilia lo scorso autunno (e noto in tutt’Italia per l’arresto-flash due giorni dopo le elezioni). Un passato nell’Mpa di Lombardo, incarna più di tutti lo spirito salviniano e populista che gli ha consentito di raccogliere così tanti consensi, anche se a Messina la lista di Salvini ufficialmente appoggia Bramanti.

De Luca parte per il ballottaggio con una percentuale più bassa, ma rischia di diventare super favorito per i toni della campagna elettorale e il funzionamento del ballottaggio, dove non ci sarà l’effetto trascinamento delle liste. Dopotutto cinque anni fa Accorinti a Messina ha ribaltato tutto battendo Calabrò nonostante al primo turno avesse preso il 24% contro il 49,9% dell’esponente Pd. Stavolta la forbice tra i due è molto più bassa, con Bramanti che ha ottenuto il 28% e De Luca sfiora il 20%. La partita, quindi, è apertissima e tutta interna al Centro/Destra, anche se paradossalmente la figura certamente più seria, rassicurante e professionale di Bramanti potrebbe intercettare qualche consenso dalla sinistra moderata. A tal proposito, fanno rumore le prime dichiarazioni dello stesso Bramanti dopo il voto: con spiccato spirito di solidarietà, ricalcando l’appello lanciato ieri dalla giunta Accorinti, Bramanti s’è schierato favorevolmente rispetto alla possibilità di accogliere al porto di Messina la nave Aquarius bloccata da ieri nelle acque tra Malta e la Sicilia con oltre 600 immigrati a bordo. “Tenterei di convincere Salvini ad evitare una tragedia“, ha detto.

Intanto i dati iniziano ad essere chiari anche per quanto riguarda le liste, e quindi la composizione del consiglio comunale. Con tante anomalie. C’è stata una grande dispersione del voto, e sono pochissime le liste che superano la soglia di sbarramento del 5% necessaria ad eleggere i 32 consiglieri comunali. Si tratta del Movimento 5 Stelle, che con il 10% è stata comunque la lista più votata; di tre liste a supporto di Bramanti e cioè “Ora Messina” con il 6,3%, “Bramanti Sindaco” con il 5,7% e Forza Italia con il 5,3%; e di tre liste del Centro/Sinistra a supporto di Saitta, cioè il Pd con il 6,3%, “LiberaMe” con il 5,7% e “Sicilia Futura” con il 5,3%.

In base a questi dati, il gruppo consiliare più consistente sarebbe quello del Movimento 5 Stelle che potrebbe eleggere 6-7 consiglieri comunali, mentre Bramanti avrebbe complessivamente 12-13 consiglieri comunali e altri 12-13 consiglieri comunali sarebbero eletti nelle file del Centro/Sinistra. Ma tutti questi eletti (Movimento 5 Stelle e Centro/Sinistra) sarebbero in ogni caso all’opposizione. Ovviamente nel caso in cui Bramanti vincesse il ballottaggio, le sue liste che hanno superato la soglia di sbarramento otterrebbero il premio di maggioranza con 19 consiglieri eletti, e quindi gli eletti di M5S e centro/sinistra sarebbero molti di meno (complessivamente 12, da dividere tra le varie liste). Quindi tutti gli esponenti del M5S e delle liste di Saitta hanno l’interesse che De Luca vinca il ballottaggio.

Ma se De Luca vincerà, c’è un grande rischio ingovernabilità: le sue liste si sono rivelate molto deboli, ha ottenuto tanti voti disgiunti e qualora vincesse il ballottaggio, farebbe molta fatica a governare con un consiglio comunale completamente avverso. Infatti non avrebbe neanche un consigliere comunale dalla sua parte. Palazzo Zanca, quindi, rischia di diventare ingovernabile.

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