Ponte sullo Stretto, il ministro Giovannini: “nel Recovery Plan ci sono interventi per Messina e Reggio Calabria”

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La commissione dedicata istituita al ministero per valutare la possibile realizzazione del Ponte sullo Stretto “sta completando le sue attività”. Intanto il senatore Margiotta (Pd) aderisce all’Intergruppo parlamentare: “l’Italia deve avere l’ambizione di realizzare infrastrutture che siano gioiello e modello della grande tradizione ingegneristica italiana”

Questa volta ci sono tutti i presupposti per parlare finalmente e in modo concreto del Ponte sullo Stretto. Un’opera che Messina e Reggio Calabria aspettano da decenni, questa volta con il Recovery Fund il sogno si può concretizzare. La commissione dedicata istituita al ministero “sta completando le sue attività, ma specifico che, dopo la lettura dei testi provvisori, ho chiesto alla commissione di integrare le proprie riflessioni anche sul miglioramento per l’attraversamento non stabile dello Stretto, perché è possibile migliorare, e nel PNRR ci sono interventi che riguardano i porti, le stazioni e dunque l’area che comprende Messina e Reggio Calabria”. Enrico Giovannini, ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, lo dice rispondendo alle domande nel corso dell’audizione, in videoconferenza, alle commissioni Bilancio e Politiche UE del Senato nell’ambito dell’esame della Proposta di piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). “C’è un tema complesso di intermodalità – spiega Giovannini – legato alla lunghezza dei treni, alla disponibilità di navi che possano ospitare vagoni lunghi. E’ un tema di attenzione su cui la commissione sta lavorando su mia richiesta”.

“Ho aderito all’Intergruppo parlamentare relativo al Ponte sullo Stretto di Messina promosso dalla senatrice Gelsomina Vono per dare il mio personale contributo di idee e proposte sull’argomento. La Commissione insediata presso il Mit dal ministro Paola De Micheli, costituita da importanti professionalità e personalità, sta lavorando approfonditamente a mio parere. E’ fondamentale valorizzarne l’operato”. Ad affermarlo in una nota è il senatore Pd, Salvatore Margiotta, componente della Commissione lavori pubblici, già Sottosegretario alle Infrastrutture del governo Conte bis. Una mossa singolare, visto che il suo partito non ha aderito come invece fatto da Lega, Forza Italia e Italia Viva. “Ho sempre ritenuto che un grande Paese, e l’Italia lo è, deve avere l’ambizione di realizzare infrastrutture che siano gioiello e modello della grande tradizione ingegneristica italiana”, sottolinea Margiotta. Nel Pnrr, aggiunge, “abbiamo previsto l’Alta velocità Salerno-Reggio Calabria, mentre sono in fase di appalto importantissimi interventi in Sicilia. È del tutto evidente che tale disegno infrastrutturale vada completato con il collegamento dell’isola alla parte peninsulare del Paese”.

Sul tema dei collegamenti è intervenuto anche Matteo Salvini“Noi contiamo che nei prossimi giorni il Consiglio dei Ministri approvi 58 commissari per 58 grandi opere per 60 miliardi di denaro sbloccato e decine di migliaia di posti di lavoro e poi si parta per far viaggia l’Italia. Dalla Gronda al Ponte sullo Stretto, dalla statale 106 ionica alla Roma-Latina, siamo qua per sbloccare e azzerare il codice degli appalti. Ne parlerò con il ministro Giovannini. Non è più il momento dei no”, ha detto il leader della Lega, al termine di un incontro al ministero dei Trasporti. “Il Ponte sullo Stretto – prosegue Salvini – è un’opera strategica, darebbe una grande immagine dell’Italia nel mondo. Il costo sarebbe di gran lunga ripagato dagli introiti”.

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