Halloween: altro che “americanata”, in Italia si festeggiava ancora prima dell’epoca Giudeo-Cristiana. L’INTERVISTA alla satanista Jennifer Crepuscolo: “Ecco come festeggerò questa ricorrenza speciale” 

StrettoWeb

Non tutti sanno che anche l’Italia aveva la sua tradizionale festa di Halloween, chiamata Notte delle Lumère. Ogni famiglia celebrava i propri avi defunti, accogliendoli con zucche intagliate e illuminate, dette appunto Lumère. L’intervista alla fondatrice dell’Unione Satanisti Italiani Jennifer Crepuscolo

Si avvicina Halloween e come al solito anche quest’anno non sono mancate le polemiche bigotte contro “le festa di Satana”. La notte del 31 ottobre trae la sua origine dal Samhain celtico. Ciò che però non tutti sanno è che anche l’Italia aveva la sua Halloween tradizionale, chiamata Notte delle Lumère. In questa notte ogni famiglia celebrava i propri avi defunti, accogliendoli con zucche intagliate e illuminate, dette appunto Lumère. Era una festa Gentile, cioè pagana (precedente alla religione Giudeo-Cristiana), ma in seguito fu trasformata dai Cristiani nella Vigilia di Ognissanti, così come è accaduto anche con il Natale e la Pasqua, tutte feste di origine precristiana.

A ricordare i dettagli di questa festa è la fondatrice dell’Unione Satanisti Italiani, Jennifer Crepuscolo, che ai nostri microfoni precisa:

Halloween“Durante la Notte delle Lùmere vi erano le stesse usanze tipiche del Samhain e della più moderna Halloween, come intagliare zucche, travestirsi da esseri soprannaturali e soprattutto regalare ai bambini i “dolcetti dei morti” o il “pan dei morti”, tradizione che poi i Cristiani hanno ripreso e trasferito al 2 Novembre, appunto il Giorno dei Morti. Purtroppo ogni anno le frange cristiane più estremiste non mancano di diffondere messaggi di odio nei confronti delle tradizioni Gentili, mettendo in guardia le famiglie dal festeggiare Halloween, ricorrenza del tutto innocua e che nei fatti è volta unicamente a far divertire i bambini, come è giusto che sia. Se vostro figlio dunque dovesse vestirsi da fantasmino o da streghetta sicuramente non sarà rapito di notte dal “Demonio”, tanto meno si sarà reso complice di chissà quale rito eretico“.

Halloween all’italiana: la notte delle lumere

L’Halloween moderna è una festa senza connotati magici, nasce soltanto come esperienza ludica per i più piccini, fra dolciumi e burle, esattamente come accadeva anche durante nella nostrana Notte delle Lumère.
Diverso invece è il significato che assume per gli adulti, i quali, oltre al divertirsi con i propri bambini, concepivano questa ricorrenza come un incontro sacro fra i vivi e i morti, dedicandosi così a piccoli rituali per onorare gli spiriti dei defunti e accompagnarli nel loro passaggio fra i mondi. Samhain, Halloween, Notte delle Lumère, non rappresenta dunque un abominio per inneggiare agli spiriti maligni, bensì un atto di amore verso le anime dei nostri avi e di tutti i defunti. Le luci delle zucche – le lumère – erano poste sui davanzali e nelle strade proprio per aiutare gli spiriti a trovare il cammino, mentre i costumi macabri avevano uno scopo apotropaico, ossia appunto allontanare quegli spiriti eventualmente ostili. Allo stesso modo avevano anche uno scopo atto ad esorcizzare il timore della morte e molti sciamani utilizzavano abiti grotteschi proprio per mimetizzarsi fra gli spiriti e poter comunicare con loro, spesso aiutando i più inquieti a trovare la pace”.

“Usciamo dal medioevo”

“Non esiste dunque niente di malvagio nella notte del 31 ottobre, la malvagità come sempre è solo nel cuore di quegli uomini che tendono a voler vedere il male ovunque. Possono esserci più persone malvagie in chiesa durante un’assolata domenica mattina, piuttosto che magari in una notte buia e tempestosa fra zucche e costumi bizzarri! Questo per dire che il male è una scelta dell’uomo, una tara dell’individuo, e nessuna festività (e nessun “demonio”) potrà mai essere responsabile per i nostri errori.
Quindi per favore, signori miei, proviamo a uscire un attimo dal medioevo e a concentrare le nostre energie per amare i nostri Dei anziché impegnarci tanto ad odiare quelli degli altri. Un Cristiano è liberissimo di proibire alla propria prole di  festeggiare Halloween, ma smettere di calunniare chi invece sceglie di farlo sarebbe un doveroso segno di rispetto nei confronti delle minoranze acattoliche”-dice ancora Jennifer Crepuscolo.

Come festeggeranno Halloween i satanisti italiani? 

“Io per la Notte delle Lumèere ho sempre amato fare dei viaggi in luoghi per me speciali, dei piccoli pellegrinaggi notturni in posti sacri della Tradizione o divenuti importanti all’interno del mio personale Cammino. Son solita anche preparare una cena a base di alimenti di stagione, come zucca e castagne, per poi accendere una lumèra sul davanzale insieme a incenso, latte e dolciumi, come offerta agli spiriti di passaggio. Spesso posso fare anche un rituale per onorare la Madre Oscura, Nostra Signora Santa Morte“.
Jennifer Crepuscolo, Satanista

Per chi segue il percorso degli Dei questo momento è rimasto integro nella sua sacralità. Il modo per celebrarlo è personale, per me ad esempio significa soffermarmi insieme ai miei familiari sui ricordi e sul valore dei miei avi e del casato. Non manco di ricordare anche coloro che sono state vittime di persecuzioni o sofferenze nel loro cammino verso gli Dei, a cui dedico le Lodi. La visita presso le tombe non è solitaria ma mi accompagna sempre qualcuno della famiglia, così da condividere sentimenti e senso di unione. A tavola, per quanto possibile, si consumano cibi di stagione biologici, frutta, verdura e cereali in onore della terra. Se ne ho possibilità faccio anche un gesto di condivisione e sostegno nei confronti degli animali in stato di necessità prima che sopraggiunga il freddo invernale. Un pensiero è dedicato anche agli anziani che in questa festività rappresentano la saggezza e l’esperienza del Tramonto che il Samhain stesso rappresenta”.
Cesarina Briante, Pagana

“In genere per me il 31 è un giorno di festa e quindi prendo un giorno di ferie, per trascorrerlo tranquilla a casa. Mi piace godermi la nottata, in relax, a volte faccio dolci e metto offerte, specialmente sigarette e caffè, perché per me Samhain è prima di tutto la festa di Baron Samedi. Durante la notte alterno momenti di svago personale a momenti di quiete davanti all’altare, non per forza ritualizzando ma anche solo stando lì a godermi l’energia bella che c’è. Bevo anche io caffè e vado a fumare sul tappeto per poterlo fare insieme a Baron Samedi. Poi disegno o infilo collane da donare agli Dei. Insomma una cosa molto tranquilla, senza chissà che rituali, come una festa tranquilla in casa”.
Kate Ecdysis, Satanista

“Ho sempre amato Halloween, fin da piccolo ogni anno ho l’abitudine di comprare decorazioni in tema. Oggi infatti, così come un Cristiano ha scatole piene di addobbi natalizi, io ho scatoloni pieni di addobbi di halloween. Per il Samhain mi piace addobbare la mia casa, zucche, lumini, mi è sempre piaciuta l’atmosfera oscura e ludica allo stesso tempo. Poi eseguo un rituale dove onoro gli Dei antichi dei raccolti, Li chiamo a raccolta attorno al mio cerchio. Poi solitamente parlo con i defunti, in particolare mio nonno”.
Roccaldo Araldi, Stregone

Siamo una famiglia come tante che ha solamente delle tradizioni un po’ insolite per il resto del mondo. Io sono Satanista, mia moglie preferisce definirsi Pagana, mentre mia figlia è invece troppo piccola per esserne ancora consapevole e noi ovviamente non la forziamo perché vogliamo sia libera di scegliere da sé un giorno. Eppure festeggiamo insieme Samhain, in armonia e senza immolare poveri malcapitati ai nostri Dei! Al massimo una zucca che finisce in risotto!
David Scarpitta, Satanista

Samhain è per me festa del fuoco, la notte in cui la luce cede il posto al buio. Io non posso fare a meno di viverla in Montagna, festeggiando e dormendo nei boschi di faggi e castagni, tra i versi degli animali, scaldato da un enorme fuoco sotto la volta delle stelle. Lí nella Natura cerco e trovo i sussurri degli antichi, e i miei demoni incontrano le mie divinità. Questo è l’unico modo che ho di offrire me stesso, un modo antico, antico come gli Dei che cerchiamo”.
Kris Morsus, Satanista

“Sono molto legata a Samhain, fin da bambina percepivo in questa notte energie particolari. È un momento magico dove i mondi si incontrano e tutto diventa possibile. Mi piace festeggiarlo in modo semplice, uscendo per strada a godermi l’allegria dei bambini che fanno dolcetto o scherzetto, per poi tornare a casa, cucinare il mio piatto preferito e guardare con chi amo film in tema halloween. Infine la notte mi concedo a un piccolo rituale che consiste nello scrivere una lettera ai miei antenati”.
Celeste de Martino, Satanista

“Vicino a casa mia c’è un bosco, ci sono dei cipressi che formano un cerchio e ormai è diventato il mio luogo sacro. Per Samhain passo la notte lì, con un sacco a pelo. Accendo un piccolo fuoco, innalzo a Satana i fumi dell’incenso, poi scaldo il vin brulè e resto lì ad ascoltare la selva che sussurra”.
Silvia Fiocco, Satanista

Per me Samhain rappresenta un momento dove potermi dedicare interamente ai miei cari defunti, un momento importante in cui ricordarli. Lo celebro in solitudine perché lo ritengo un mio momento intimo e personale.
Alessia Giuliana, Pagana

“Per me Samhain rappresenta un momento di comunicazione profonda. Un momento solo mio per ascoltare, elaborare, comunicare. Mi piace viverlo in solitudine, accendendo lumi per gli spiriti di passaggio, lasciando sempre aperto uno spiraglio alla finestra. Spesso preparo biscotti e lascio vino e cioccolato come offerta. Poi preparo dei doni che vado ad appendere nei boschi”.
Silvia Monaco, Satanista

“Io e mio marito abbiamo sempre amato la notte di Halloween, il Samhain è magico per noi. C’è chi addobba la propria casa in tema natalizio e c’è chi come noi la addobba ad halloween, creando un’atmosfera oscura e gotica, mettendo candele nere, teschietti e zucche. Immancabile è un rituale di evocazione dei nostri Dei e la celebrazione dei defunti, come se si unissero a noi, una grande famiglia dove vivi, morti e Avi Divini si ritrovano per una notte tutti insieme”.
Giuseppe Galati, Satanista

“Samhain sancisce ciò che deve restare e ciò che deve morire, ciò che verrà coltivato nel periodo buio e ciò che invece sarà sdradicato. Quando sono sola, oltre alla consueta offerta di biscotti e dolcetti, sono solita accendere una candela davanti ad uno specchio che si trova proprio sull’altare del Guardiano. Questo specchio, usato spesso nei miei riti, funge da portale per gli spiriti sotto l’egida di Satana che desiderano attraversare la soglia. Per noi Satanisti l’ospitalità è sacra. Con i miei figli invece prepariamo la cena di halloween, gli parlo della Tradizione e la sera passiamo il tempo raccontando storie e leggende”.
Paola Difilla, Satanista

Le dichiarazioni riportate sono le testimonianze di alcuni membri dell’Unione Satanisti Italiani, tante e diverse. ma caratterizzate da un elemento comune, ossia il culto dei morti e il “rispetto sacrale della tenebra“, concepita non come uno “spauracchio grottesco” ma come “parte integrante del divino“. “I Satanisti e i Pagani nostrani trascorrono dunque il famigerato Halloween passando la notte nella natura, o celebrando a casa i propri Dei e i propri morti. Alcuni enfatizzando il lato più liturgico, altri quello più ludico, altri ancora come Lucia Benvenuti preparando un altare con le foto dei suoi defunti e offerte di fiori, acqua, candele e incenso, o anche come Ilaria Crowood che con la sua famiglia prepara “l’albero degli antenati”, portando in giardino un dono mirato per ogni defunto. Possiamo trovare anche studiosi e professionisti come lo storico Massimo Strige che accende falò nella sua abitazione di campagna o il noto avvocato milanese Stefano Sutti che festeggia il Samhain con la sua famiglia, ma anche operai come Davide Sestri, che intaglia la sua lumèra insieme ai figli appena rientra a casa dalla fabbrica. Oppure ancora persone come Kevin Arnoston, artigiano, che trascorre la notte del 31 a creare oggetti rituali, o Nicolò Mulè, artista e praticante torinese, che da anni accende le candele sull’altare della Signora Nera, omaggiando i numi con opere artistiche di tale pregio da essere conservate persino al museo di Triora- commenta Jennifer Crepuscolo-Insomma, tanti individui di età e ceti sociali differenti, padri e madri, famiglie, coppie etero e omosessuali, animi più comunitari e spiriti solitari. Persone con storie diverse ma tutte connesse da una tradizione spirituale che oggi forse viene troppo spesso discriminata. Nell’immaginario collettivo il Satanista è un deviato che uccide animali, fa vilipendio nei cimiteri e consuma droghe, ma forse è giunto il momento di andare oltre i luoghi comuni infamanti e accettare la realtà dei fatti, arrivando a comprendere che forse l’unico vero sacrificio satanico è quello che tenta d’immolare l’ignoranza sull’altare della libera sapienza”.

Condividi