Paralimpiade di Rio amara per la reggina Giusy Versace: squalificata nella finale dei 400 metri

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La velocista paralimpica, Giusy Versace, dopo un piccolo sbandamento nella seconda curva, ha toccato la linea bianca interna della corsia rimediando così una squalifica per invasione. Vittoria con record del mondo per la francese Le Fur. Appuntamento nella notte del 15 settembre con le semifinali dei 200 metri

foto Mauro Ficerai
foto Mauro Ficerai

Amaro inizio per Giusy Versace alla Paralimpiade di Rio 2016. La velocista paralimpica è stata infatti squalificata nella notte di ieri sera nella finale dei 400 metri categorie T43-44 a causa di un’invasione di corsia. La Versace aveva concluso la sua gara al quinto posto, alle spalle della francese Marie-Amélie Le Fur (prima con il nuovo record mondiale di 59”27), la tedesca Irmgard Bensusan (59”62), la statunitense Grace Norman (1’01”83) e l’altra azzurra Federica Maspero (1’03”83). Subito dopo il traguardo, però, è arrivata la squalifica che l’ha estromessa così dalla classifica. “E’ vero, ho toccato la linea bianca interna della corsia nella seconda curva – ha dichiarato a caldo Giusy – e la squalifica ci sta tutta. Purtroppo ho sbandato e, oltre a perdere l’assetto di corsa, ho messo il piede sulla linea. Me ne sono accorta subito e a quel punto la mia gara era già compromessa. D’altronde questa è una Paralimpiade, non una gara qualunque, e quindi bisogna fare tutto bene. Oggi non è stato così, ma fa parte del gioco e l’accetto con sportività. Peccato perché avevo ottime sensazioni e pensavo davvero di poter fare bene, la prima parte di gara infatti è stata buona..d’altronde questo è il primo anno che corro i 400 e ho peccato forse anche un po’ di inesperienza. Adesso mi concentrerò sui 200 metri, perché la mia Paralimpiade non può finire così”. Appuntamento, adesso, per le semifinali dei 200 metri che si terranno poco dopo la mezzanotte di giovedì 15 settembre, precisamente a partire dalle 00.38. Giusy Versace se la vedrà di nuovo con le migliori velociste paralimpiche mondiali, a partire dall’olandese Marlou Van Rhijn, campionessa uscente e primatista mondiale della specialità.

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