Libia, l’ultima intervista di Gheddafi: “senza di me i terroristi invaderanno il Mediterraneo”

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Italy-Libia Friendship Treaty celebrationMu’ammar Gheddafi è stato per 42 anni il leader della Libia, dopo aver guidato il colpo di stato militare che nel 1969 destituì la monarchia (accusata di essere corrotta ed eccessivamente filo-occidentale) del re Idris I e del suo successore Hasan. Durante i 42 anni di Gheddafi la Libia ha conosciuto il suo periodo politico ed economico più stabile e fiorente, con indici di crescita e sviluppo poi crollati dopo la sua barbara uccisione a Sirte nell’ottobre 2011. Da ormai tre anni e mezzo il Paese più importante dell’Africa settentrionale alle porte del Mediterraneo è diventato una polveriera in balia del terrorismo islamico. Eppure pochi mesi prima della sua porte, a marzo 2011, lo stesso Gheddafi in un’intervista concessa a Laurent Valdiguié e pubblicata sul Journal du Dimanche spiegava chiaramente: “la scelta è tra me o Al Qaeda L’Europa tornerà ai tempi del Barbarossa. Il regime qui in Libia va bene. E’ stabile. Cerco di farmi capire: se si minaccia, se si cerca di destabilizzare, si arriverà alla confusione, a Bin Laden, a gruppuscoli armati. Migliaia di persone invaderanno l’Europa dalla Libia. Bin Laden verrà ad installarsi nel Nord Africa e lascerà il mullah Omar in Afghanistan e in Pakistan. Avrete Bin Laden alle porte, ci sarà una jihad di fronte a voi, nel Mediterraneo. La Sesta Flotta americana sarà attaccata, si compiranno atti di pirateria qui, a 50 chilometri dalle vostre frontiere. Si tornerà ai tempi di Barbarossa, dei pirati, degli Ottomani che imponevano riscatti sulle navi. Sarà una crisi mondiale, una catastrofe che dal Pakistan si estenderà fino al Nord Africa. Voglio farle capire che la situazione è grave per tutto l’Occidente e tutto il Mediterraneo. Come possono, i dirigenti europei, non capirlo? Il rischio che il terrorismo si estenda su scala planetaria è evidente“.

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