Aeroporto dello Stretto, Chizzoniti contro Porcino: “non ha senso del limite”

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ChizzonitiAristotele sosteneva che la principale virtu’ di un uomo sia quella di riconoscere i propri limiti. Nel caso della disamministrazione della Sogas il Presidente Porcino ha dimostrato di non aver alcun senso del limite”. Lo afferma in una nota il presidente della commissione di vigilanza del consiglio regionale, Aurelio Chizzoniti.

“Infatti correva il 05/09/2012 – prosegue – quando nel corso di una temeraria conferenza stampa il Dott. Porcino incredibilmente sostenuto dal Dott. Marfisi dipendente Enac preposto alla direzione dell’Aeroporto dello Stretto annunciava “urbi et orbi” la conquista della concessione ventennale, allo stato, rimasta come l’araba fenice; correva l’anno 2013 e lo stesso esponente Sogas aperto all’irruzione della grazia divina salvatrice riferiva al mondo intero che il bilancio Sogas dopo anni di passivita’ scandiva incredibilmente un utile sia pure striminzito; corre l’anno 2014 ed immediatamente si transita da un trionfale bilancio positivo alla strumentalmente paventata chiusura dello scalo aeroportuale. O si tratta di un colpo di noia di fine estate oppure la Procura della Repubblica gia’ adita dovra’ imprimere altri tempi alle gia’ avviate indagini perche’ non e’ consentito legittimare il ricorso ad ulteriori ancorche’ inutili e dissacranti saccheggi di pubbliche risorse. Porcino ancora bussa a denari diffondendo notizie false, tendenziose, potenzialmente atte a turbare l’ordine pubblico anticipando irresponsabilmente la chiusura dell’aeroporto per fatto addebitabile all’esubero del personale che egli stesso ha assunto dopo aver chiesto ed ottenuto la cassa integrazione proprio per l’alta consistenza numerica dei dipendenti Sogas”.

“E’ di inaudita gravita’ – prosegue Chizzoniti il meschino tentativo di coinvolgere gli esponenti sindacali la cui unica responsabilita’ e’ quella di aver esercitato un’opzione nettamente legalitaria subendo anche la transumanza degli iscritti che piu’ o meno volontariamente hanno aderito ad una sigla sindacale il cui esponente Carmelo Romeo (assunto quando, come e perche’) e’ stato sospeso dalle funzioni dall’UGL per gravi motivi disciplinari avendo confuso gli interessi dei lavoratori con quelli del padrone Sogas-Porcino. Alla cui posizione e’ ritenuto decisamente contiguo. Sul punto l’aspetto inquietante, assurdo e paradossale e’ che in difesa del predetto brioso sindacalista (che evidentemente garantisce equilibri anche con l’ausilio di altri dipendenti) e’ intervenuto addirittura proprio il Dott. Porcino che con nota n. 2845 del 30/09/2014 si e’ rivolto ai vertici nazionali e regionali dell’UGL interferendo pretestuosamente in vicende interne al sindacato, confermando, anche per questo versante, il manovrato esodo dei dipendenti Sogas da diverse sigle sindacali coralmente convergente verso la paradisiaca l’UGL gia’ devoluto alla Procura della Repubblica perche’ ne valuti la possibile integrazione del modello tecnico di cui all’art. 610 c.p. (violenza privata) unitamente alla tendenziosita’ della prospettata chiusura dell’aeroporto concretamente idonea a diffondere turbamenti, apprensioni suscettibili di riflettersi sull’ordine pubblico pregiudicando la tranquillita’ sociale, nonche’ la verifica di talune millanterie che accrediterebbero alcuni esponenti Sogas di coperture in alto loco. In ordine alla bufala della chiusura dell’aeroporto Porcino ha dimenticato che l’Alitalia autogestisce l’assistenza tecnica e gia’ questo e’ sufficiente per sbugiardare le sue subdole ed infide esternazioni mentre lo stesso nulla riferisce circa la dotazione di un master plan ritualmente approvato”.

“Il Dott. Porcino, purtroppo in ottima compagnia, ancora non ha capito – conclude – che nella vita si puo’ servire qualsivoglia causa anche mettendosi da parte magari portando i libri contabili in Tribunale per consentire la rifondazione di una societa’ di gestione della quale devono fare parte tantissimi altri Enti e soggetti la cui natura imprenditoriale esclude che possano investire un euro in una societa’ ormai decotta ove tutto diminuisce tranne i compensi di chi la disamministra. Conclusivamente, trovo a dir poco osceno che a fronte della riferita subdola chiusura dell’aeroporto sia l’Enac nazionale (probabilmente non informato ma me ne occupo io) che la proiezione periferica, condizionata da pregressi assunzioni parentelari in Sogas, tacciano quasi a volerne avvallare con ambigua complicita’ la fondatezza”.

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