A volte ritornano! L’avvistamento di belve feroci nel centro aspromontano di Ortì non è notizia nuova. Da anni, infatti, si vocifera sulla presenza di una pantera che vivrebbe rifugiata tra i boschi del circondario della XI circoscrizione di Reggio Calabria, ma più che una notizia questa storia sembra essere una leggenda.
Indiscrezioni di stampa nei giorni scorsi davano per certa la notizia del ritrovamento di carcasse animali, residuo del pasto del grosso felino, in realtà, in questo periodo dell’anno, quando la stagione della caccia s’è appena conclusa, l’eventuale rinvenimento di animali morti, non è fatto che può giustificare una “psicosi da pantera”.
Tra l’altro, le forze dell’ordine grazie alle informazioni ricevute da esperti del settore, non hanno individuato alcun elemento che possa far ritenere veritiera la notizia. In particolare gli agenti del Corpo Forestale dello Stato stanno conducendo delle ricerche sui rami degli alberi, luogo prediletto da questi felini per dormire e consumare le proprie prede, ma al momento della belva nemmeno l’ombra.
Il Comando provinciale dell’Arma dei Carabinieri è molto cauto a riguardo ed ha impartito alla popolazione poche e generiche raccomandazioni, segno che l’indiscrezione vuole essere verificata con prudenza e senza correre ad inutili allarmismi.
Intanto, sul profilo facebook del programma radiofonico “La cena dei reggini” è apparsa una foto (vedi accanto) che ritrae (o almeno così dovrebbe) l’immagine della pantera. In realtà la foto non è affatto chiara e non scioglie i dubbi. La sagoma scura che è stata ritratta non assomiglia affatto all’animale e molti gridano già al fotomontaggio, ipotesi che sembra essere confermata dai carabinieri che proprio in queste ore ne stanno verificando la fonte.
La questione, certo, non va affrontata con leggerezza, ma è giusto il caso di prendere al vaglio ulteriori ipotesi che a nostro avviso possono essere più plausibili.
Innanzitutto, a rigor di cronaca, va precisato che questi luoghi sono da sempre abitati da una particolare razza di “gatto selvatico”; si tratta di una specie di lince che spesso caccia sui pendii che affacciano sui corsi del Calopinace e dell’Annunziata, ben nota non solo ai contadini del luogo, ma soprattutto alle autorità del Parco Nazionale dell’Aspromonte.
Non va dimenticato, inoltre, che le campagne tra Ortì, Arasì e Terreti, sono tormentate dal randagismo, una vera e propria piaga che crea moltissimi disagi alla popolazione. Cani anche di grossa taglia una volta abbandonati per sopravvivere si unisco in branchi dedicandosi alla caccia notturna di pollame, ovini e quant’altro riescono a sottrarre agli allevatori. La popolazione ha spesse volte protestato dinanzi alle autorità competenti restando però inascoltata.
Nell’attesa che si faccia chiarezza su questa curiosa vicenda, chissà che la nostra fantomatica pantera non serva a richiamare l’attenzione sul problema dei randagi, questo sì, reale ed accertato.



Vuoi ricevere le notifiche sulle nostre notizie più importanti?