L’Associazione LIFE comunica “di aver depositato presso la Procura della Repubblica di Roma un articolato esposto-denuncia sul semestre-filtro (D.M. 418/2025), evidenziando gravi irregolarità, violazioni delle norme sulla trasparenza, possibili profili di reato e un quadro complessivo che appare “non casuale, ma strutturato”. Contestualmente, LIFE annuncia “di aver pubblicato online il modello ufficiale di diffida che ogni studente potrà inviare al Ministero dell’Università, chiedendo: il rinvio della seconda prova oltre il 15 gennaio 2026 oppure l’annullamento dell’intera procedura del semestre-filtro, perché svolta senza gli elementi minimi di trasparenza previsti dal D.Lgs. 33/2013 e dalle Linee Guida ANAC. Nell’esposto depositato in Procura, si ricostruisce in modo puntuale il quadro delle violazioni”.
Secondo il Presidente Prof. Simone Veronese, si tratta di:
1. Mancata pubblicazione della griglia di valutazione
Gli studenti non hanno ricevuto:
- la griglia di correzione,
- i criteri per l’attribuzione del punteggio,
- le risposte considerate corrette/errate,
- la logica di valutazione seguita dalle commissioni.
2. Mancata pubblicazione dell’elenco anonimo dei punteggi per Ateneo
Questo elenco è fondamentale per:
- capire la propria posizione relativa,
- valutare se il punteggio ottenuto sia sufficiente,
- comprendere se esistano anomalie rispetto agli altri candidati.
3. Violazione del D.Lgs. 33/2013 e delle Linee Guida ANAC
La normativa italiana sulla trasparenza impone alle Pubbliche Amministrazioni, per ogni procedura selettiva:
- pubblicazione di criteri, metodi e risultati;
- conoscibilità degli atti da parte dei candidati;
- possibilità di verificare errori e presentare ricorsi.
Tutto questo è stato negato.
4. Impossibilità per i candidati di prepararsi alla seconda prova
Senza sapere cosa è stato valutato corretto o errato, nessuno studente:
- può correggere il metodo di studio,
- può migliorare sulle aree critiche,
- può predisporre una preparazione adeguata.
Per LIFE, questa “non è solo una violazione amministrativa: è una lesione diretta del diritto allo studio e del principio costituzionale di uguaglianza tra candidati. Una prova senza trasparenza è una prova senza legalità. Gli studenti non possono essere trascinati in una procedura così opaca, senza strumenti per capire o difendersi”.
“Fallimento del sistema”
LIFE sottolinea nel proprio esposto che “gli esiti della prova del 20 novembre sono statisticamente anomali:
- 85–90% di non idonei,
- punteggi estremamente bassi,
- percentuali irrisorie di idoneità in Fisica (circa 10–12%).
Per Veronese: “Questi dati non rappresentano gli studenti italiani. Rappresentano una prova costruita male, ingestibile, priva dei criteri minimi di equità, e imposta senza trasparenza. Non possiamo permettere che una generazione venga penalizzata per errori altrui. Il sistema ben oliato: private italiane e università estere in prima fila”.
Nel documento depositato in Procura, LIFE evidenzia anche “la comparsa di dinamiche sospette:
- Riapertura improvvisa delle iscrizioni nelle università private italiane.
- Riapertura parallela delle università estere, soprattutto romene, con aumenti dei posti disponibili.
- Campagne rivolte agli studenti italiani, con costi tra 15.000 e 20.000 euro annui.
- Intermediazioni e rapporti tra privati italiani e atenei stranieri”.
Per Veronese:“è sempre più evidente il sospetto dell’esistenza di un sistema ben oliato che spinge gli studenti verso le private e verso l’estero. Chi fallisce la prova — resa ingestibile — vede spalancate solo due porte: quella delle università private italiane o quella delle romene. E a pagarne il prezzo sono le famiglie. La diffida è già online per tutti gli studenti”.
LIFE ha pubblicato un modello di diffida nazionale, da inviare al Ministero dell’Università, per denunciare l’ingiustizia subita.
La diffida chiede:
- lo spostamento della seconda prova oltre il 15 gennaio,
oppure
- l’annullamento dell’intero semestre-filtro, per mancanza delle condizioni minime di trasparenza e legalità.
“La seconda prova non può essere svolta in queste condizioni.
È una questione di diritto e di dignità.” — Veronese
Parte il ricorso collettivo nazionale (patrocinio gratuito)
LIFE annuncia che, in mancanza di riscontro da parte del Ministero:
- partirà un ricorso collettivo nazionale,
- aperto a tutti i candidati della prima e della seconda prova.
Appello al Governo
Il Prof. Veronese chiede che il Governo e il Ministero:
- ripristinino immediatamente la trasparenza,
- garantiscano equità tra i candidati,
- pongano fine a una procedura che sta distruggendo migliaia di giovani psicologicamente ed economicamente.
“Questa non è una battaglia politica. È una battaglia per la giustizia, per il merito, per il futuro dei nostri ragazzi. Il Paese deve sapere cosa sta accadendo.”



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