Un confronto sul futuro della sanità territoriale, ma anche un momento di memoria e identità collettiva per la medicina generale. È questo il filo conduttore del convegno promosso dalla FIMMG, svoltosi ieri mattina al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, dedicato al tema “Casa delle Comunità e AFT nella nuova medicina del territorio. Lo stato attuale e le prospettive per il futuro”. L’iniziativa ha riunito i vertici nazionali e provinciali della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale, insieme a rappresentanti delle istituzioni e delle professioni sanitarie, in un contesto simbolico che ha fatto da cornice anche al ricordo di Bruno Cristiano, già dirigente nazionale FIMMG, a un anno dalla sua scomparsa. Ad aprire i lavori è stato il segretario provinciale FIMMG, Francesco Biasi.
“Non è solo un convegno tecnico – ha spiegato – ma un momento di confronto reale sul presente e sul futuro della medicina di prossimità, che resta il primo presidio di salute per i cittadini». Biasi ha poi ricordato Cristiano come «una figura che ha fatto la storia della FIMMG e che ha portato il nome di Reggio Calabria ai massimi livelli nazionali”. Nel corso del dibattito, il segretario nazionale FIMMG Silvestro Scotti ha ribadito il ruolo centrale dei medici di famiglia nella riforma della sanità territoriale, sottolineando come Case della Comunità e AFT rappresentino un’opportunità concreta solo se costruite intorno al lavoro quotidiano della medicina generale.
Ampio spazio è stato riservato alle criticità e alle prospettive del sistema sanitario locale, con gli interventi della direttrice generale dell’Asp Lucia Di Furia, del sindaco Giuseppe Falcomatà, del senatore Nicola Irto, del deputato Francesco Cannizzaro e di altri rappresentanti istituzionali chiamati a governare i processi di riorganizzazione. Biasi ha evidenziato i segnali di una lenta ripresa della sanità provinciale, pur in presenza di difficoltà strutturali.
“La carenza di medici è un problema nazionale – ha affermato il dottore – ma a livello locale stiamo lavorando per garantire continuità assistenziale e risposte concrete ai cittadini”. Tra le iniziative illustrate, anche l’apertura volontaria degli studi medici nei fine settimana e nelle ore notturne durante i periodi festivi. A portare il suo contributo anche il presidente dell’Ordine dei Medici di Reggio Calabria, Pasquale Veneziano. “Ricordare Bruno Cristiano in questo contesto significa ribadire il valore etico e umano della professione medica – ha dichiarato -. La grande partecipazione dei colleghi dimostra quanto il suo esempio continui a essere un punto di riferimento”. Il convegno si è confermato così come un momento di riflessione sul futuro della sanità territoriale e delle Case della Comunità, ma anche come un sentito omaggio a una figura che ha lasciato un segno profondo nella medicina reggina e nazionale.







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