Antonio Megalizzi nacque il 4 agosto 1989 a Trento, ma era fortemente legato al Sud Italia. Suo padre era originario di Reggio Calabria, terra che Antonio portava sempre nel cuore e dove tornava spesso durante l’estate per visitare la famiglia. Quel legame con le radici calabresi era parte integrante della sua identità, anche se crebbe nel Nord. Fin da giovane, Antonio mostrava una profonda curiosità per il mondo, un grande amore per la cultura, la comunicazione e soprattutto per l’Europa.
Formazione e passione per il giornalismo
Studiò Scienze della Comunicazione e successivamente si specializzò in Relazioni internazionali e in Istituzioni europee. Parlava più lingue ed era conosciuto tra amici e colleghi come un ragazzo brillante, gentile, riflessivo, sempre pronto al dialogo. La sua passione più grande era raccontare l’Europa ai giovani, in modo semplice, accessibile, ma rigoroso. Credeva in un’Europa unita, inclusiva, democratica, fatta di persone e non solo di istituzioni.
Europhonica: l’Europa raccontata dai giovani
Antonio collaborava con Radio Europhonica, un progetto radiofonico universitario che portava le notizie dell’Europarlamento alle università europee. Era la voce di una generazione che voleva capire, partecipare, essere parte attiva della costruzione europea.
Con il suo microfono e il suo entusiasmo, raccontava la politica comunitaria con parole semplici, ma profonde, cercando di avvicinare i giovani alle istituzioni, abbattendo quel muro di distanza e indifferenza che spesso le separa dalla vita quotidiana.
L’attentato di Strasburgo
L’11 dicembre 2018, mentre si trovava a Strasburgo per seguire i lavori del Parlamento europeo con Europhonica, Antonio fu coinvolto in un attentato terroristico nel centro della città, nei pressi del mercatino di Natale. Fu ferito gravemente da un colpo d’arma da fuoco alla testa e lottò per tre giorni in ospedale. Morì il 14 dicembre 2018, a soli 29 anni.
L’eredità morale
La sua morte scosse profondamente l’Italia e l’Europa. Non era solo la tragica perdita di un giovane, ma anche quella di una voce pulita, pacata, profonda, che rappresentava ciò che di meglio le nuove generazioni potevano offrire: impegno civile, dialogo, apertura al mondo, passione per la verità.
Il ricordo in Calabria e in Italia
Anche Reggio Calabria ha voluto onorare il suo figlio “adottivo” dedicandogli eventi, incontri, intitolazioni. In tutta Italia sono nate aule universitarie, biblioteche, borse di studio e spazi culturali intitolati a lui. È stato istituito anche il Premio Antonio Megalizzi per il giornalismo europeo.
Nel 2021 è stato realizzato un murale a Reggio Calabria in sua memoria, a dimostrazione di come il suo pensiero e la sua voce continuino a vivere, ispirando giovani calabresi e italiani a credere in un mondo migliore.
Un esempio per i giovani
Antonio Megalizzi è oggi simbolo di una generazione europea consapevole, che sa che la politica non è solo potere, ma anche servizio, racconto, responsabilità. Ha mostrato che è possibile essere giovani, idealisti e concreti, capaci di lasciare un segno, anche in poco tempo.



Vuoi ricevere le notifiche sulle nostre notizie più importanti?