Reggina, Falcomatà torna a tuonare: “vivacchiare? Ora siamo ancora più giù. Il tempo è scaduto”. E parla di nuovo di Infantino

Giuseppe Falcomatà è tornato a parlare di Reggina in modo non banale, lasciandosi andare a un commento abbastanza significativo sul momento attuale degli amaranto

Il Sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà è tornato a parlare di Reggina in modo non banale. Intervistato da Alfredo Auspici, prima del match di ieri tra Domotek Volley Reggio Calabria e Napoli, il primo cittadino si è lasciato andare a un commento abbastanza significativo sul momento attuale degli amaranto. “Speranza per il futuro della Reggina? Due anni fa avevo detto che la squadra non può vivacchiare e sono stato assalito da una serie di commenti. Oggi siamo forse un gradino più giù del vivacchiare, quindi credo che il tempo sia scaduto per tutti. Non possiamo più permetterci di navigare in queste acque e se ci sono delle occasioni che possano aiutare anche la società a crescere e migliorare, e quindi portare la squadra a campionati diversi, che la città merita, credo non si possa più far finta di nulla” ha affermato.

Auspici ha chiesto al Sindaco se qualcuno ha bussato ultimamente alla porta. Così ha risposto Falcomatà: “io ritorno a quanto detto qualche settimana fa. Ricordate che Infantino è venuto e ha preso un impegno preciso con la città, pubblicamente, dicendo che si sarebbe occupato in prima persona per garantire un futuro alla Reggina. E se lo dice il numero uno del calcio mondiale, vuol dire che ha la possibilità di farlo. Poi però è arrivato allo stadio e lo hanno fischiato, immotivatamente, e questo non è stato un bel messaggio. Non ha fischiato qualcuno, ma tutto lo stadio. Una cosa mortificante per la città, che qualche ora prima gli aveva dato la cittadinanza onoraria. E’ stato come prendersela col Papa per una buca in città. Infantino che responsabilità aveva? Fischiarlo due ore dopo che aveva detto che si sarebbe impegnato per la Reggina, è stato un autogol. Lui non si è fermato a giocare, per la partita, si è ripreso l’aereo e se ne è andato. Non ci abbiamo fatto una bella figura. Chiedere scusa? Certo, dobbiamo tornare indietro. Ci proviamo, ci riproviamo ha aggiunto.