L’Archivio di Stato di Messina avrà una nuova sede. Il Ministero della Cultura tramite la Direzione Generale Archivi, annuncia la formalizzazione dei locali che ospiteranno l’Istituto a partire dal 2026: gli uffici saranno collocati in via Dogali 50, nel centro della città. Una soluzione che restituisce a Messina un suo luogo fondamentale e che è stata raggiunta anche grazie all’intervento del Ministro Alessandro Giuli.
I locali di via Dogali
La soluzione individuata dalla Soprintendenza archivistica della Sicilia, guidata da Gabriele Capone, arriva al termine di un’indagine di mercato condotta su più proposte. I locali di via Dogali – 240 metri quadri complessivi, dieci stanze, una sala studio con quattro postazioni e servizi adeguati – si sono rivelati l’opzione più funzionale per stato di manutenzione e immediata operatività. La posizione, ben collegata con la stazione ferroviaria e con l’approdo degli aliscafi da Reggio Calabria, garantisce un accesso semplice per personale e utenza.
Il trasferimento permetterà di assicurare condizioni migliori di tutela e valorizzazione al patrimonio conservato dall’Archivio di Stato di Messina: circa 8.000 metri lineari di documentazione, 720 pergamene corredate da 1.463 immagini datate tra il 1184 e il 1832, e una biblioteca di circa 10.000 volumi con edizioni del Cinquecento e del Seicento. Una raccolta che continua a crescere tramite versamenti degli uffici statali, acquisti e donazioni.
La soddisfazione di Tarasco
“La soluzione scelta – afferma il Direttore generale Archivi Antonio Tarasco – non rappresenta solo un nuovo spazio fisico, ma un impegno concreto per valorizzare il patrimonio documentario messinese e per assicurare al personale e agli utenti un luogo adeguato, accessibile e pienamente funzionale. Ringrazio il Soprintendente Capone per lo straordinario impegno profuso e le brillanti capacità gestionali dimostrate nell’affrontare e risolvere in breve tempo il problema della individuazione della nuova sede”.



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