“Accorgersi, con aria ogni volta stupefatta, di come velocemente passi il tempo può anche risultare affermazione banale: ciò non toglie, però, che sia una grande verità, almeno per noi, immersi in questa dimensione spazio – temporale. Imbiancano i capelli, si intarsiano di rughe i volti, sempre più evanescenti diventano i sogni ed i ricordi, annebbiati e resi diafani dal tempo. Eppure alcune figure, fatti e sentimenti sfidano il passare degli anni e rimangino chiari, stagliati e ben definiti. Ventiquattro anni sono ormai trascorsi da quel giorno di dicembre, quando Italo ci lasciò: non soltanto in me, nei suoi famigliari e nelle persone a lui più vicine ma anche in moltissimi altri brilla però un ricordo chiaro e nitido malgrado il tempo“. Inizia così il dolce ricordo di Italo Falcomatà scritto da Carmelo Santonicito.
“Se ne parla spesso con gli amici di sempre, quelli che c’erano, anche se a quell’epoca da poco erano usciti dall’adolescenza. – prosegue – Non mi sono stupito del fatto che Antonio ricordasse con con commozione quella domenica mattina del 25 novembre, quando lo andammo a trovare (ed era l’ultima volta) nel reparto di ospedale: ricordava non solo il il fatto in sé ma anche le parole scambiate in un’atmosfera di affetto, mediante il citofono che ci permise di comunicare con Lui, nella sua camera asettica. Antonio, un giovanissimo agente di polizia che era stato parte della sua scorta, porta ancora nel cuore, nella sua Puglia, quei momenti, e tanti altri vissuti in quei tempi, a fianco dell’Uomo che aveva restituito una speranza a Reggio Calabria.
Anche Domenico, allora neppure ventenne, ricorda con trasporto i tempi in cui Italo, Sindaco della Città, aveva rappresentato davvero una svolta ideale ma anche fattiva nella vita della Comunità cittadina. Non è facile spiegare che cosa avesse significato, anche per lui, nel mattino della sua vita, oltre che per l’intera Città, quella presenza rivoluzionariamente vicina a tutti.
La figura di Italo ha impresso un chiaro ricordo anche per Filippo, poco più che un ragazzino, allora: malgrado i brevi momenti di contatto diretto ne rileva ancora adesso, a distanza di anni, l’impronta di una persona profonda, di alto spessore e dal grande carisma.
Paolo si limita a commentare con un eloquente sguardo ed un sospiro triste. Potrei continuare a lungo poiché spesso Italo Falcomatà è tra noi, nei nostri discorsi e ricordi ed anche tra moltissimi cittadini, il che dimostra che si tratta di una persona che è stata ed è importante non solo per le qualità politiche e per le cariche ricoperte ma anche e soprattutto per i sentimenti di affetto profondo che seppe suscitare intorno a sé.
Passano le glorie mondane, degradano anche i grandi monumenti e realizzazioni. Passa velocemente il tempo ma gli affetti veri rimangono, nitidi e lucenti ed hanno il profumo dell’eternità. Come sempre, saluti, signor Sindaco! Ciao, Italo!“, conclude.



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