Dopo quasi due mesi, la Reggina torna a vincere in casa, ottenendo il secondo successo di fila per la prima volta in stagione. Dopo lo 0-1 a Enna, altro 1-0 al Granillo, contro il Gela: Di Grazia in avvio decide una gara tirata, fallosa e nervosa, soprattutto nel finale. La squadra amaranto interrompe una bruttissima striscia negativa interna e si ritrova a non subire reti per la seconda volta consecutiva. Barillà e compagni sicuramente più brillanti di altre occasioni, almeno nei primi venti minuti. Dalla mezz’ora in poi, però, ritorna la tattica del “non gioco”. Obiettivo: spezzettare, con falletti sistematici e perdite di tempo. Alla fine il risultato è comunque in saccoccia: 1-0.
La partita
L’inizio di gara è vivace, con tre occasioni nei primi tre minuti. Ci provano Barillà e l’under Macrì (al debutto) per la Reggina, risponde Sbuttoni per il Gela. Ritmi importanti, spazi larghi e diverse chances. Prevedibile, così, arriva il gol. E’ della Reggina. Se lo inventa Di Grazia, che da posizione defilata mette all’incrocio su punizione. Portiere beffato, forse dal sole, ma non posizionato neanche benissimo. Si sblocca dunque la sfida e cambia anche il copione. Perché il Gela si addormenta e la Reggina gestisce bene. La squadra di Torrisi resta altissima e aggressiva, mettendo in difficoltà un avversario che non butta praticamente mai il pallone, neanche se pressato e in zona pericolosa. E’ una chiave di gioco che penalizza gli ospiti e tiene la difesa amaranto lontana dai pericoli. Fisiologicamente, nel finale di tempo, i ritmi si abbassano e prevale la noia: gara molto spezzettata, Reggina fallosa e zero occasioni. Porcino si fa anche male ed è costretto a uscire, mentre il Gela va a un passo dal pari: colpo di testa a botta sicura, gran parata di Lagonigro. Il primo tempo si chiude così, con ospiti in crescendo.
Nella ripresa il Gela parte meglio, confermando le buone intenzioni di fine primo tempo. Tuccio, neo entrato all’intervallo, cambia il volto della propria squadra, sfiorando il pari in due occasioni nei primi quindici minuti. Reggina stanca, dopo un primo tempo in cui ha speso tanto, e in apnea. Torrisi costretto a operare qualche cambio per far rifiatare i suoi. E la scelta, alla fine, funziona, perché Lagonigro (protagonista con diverse parate) e compagni rischiano pochissimo, ma anche perché decidono di non giocare. Falletti sistematici, perdite di tempo continue, un atteggiamento non proprio “brillante”. E non perché non sia “legale”, ma perché eravamo abituati a una Reggina “provinciale” in Serie A, non di certo in Serie D e in casa col Gela, perlopiù con l’attuale situazione di classifica.
Nessuna emozione nel finale. La gara termina 1-0, ma dopo il triplice fischio si accende una baraonda: Mbagoku, furioso per un contatto avvenuto nella seconda parte di gara, si becca con alcuni giocatori amaranto e anche con alcuni tifosi, al rientro nel tunnel. Per la squadra, poi, “abbraccio” con la Curva, che da Enna ha praticamente smesso di contestare. Ennesima “giravolta” del tifo organizzato amaranto in questi due anni e mezzo.
Il tabellino
Marcatori: 10′ Di Grazia
REGGINA (4-2-3-1): Lagonigro; Lanzillotta, Adejo (54′ Desiato), R. Girasole, Porcino (47′ Distratto); Salandria, Macrì; Ragusa (65′ Ferraro), Barillà (54′ Bevilacqua), Di Grazia (81′ Fofana); Edera. All. Torrisi
A disposizione: Summa, Mungo, Palumbo, Sartore.
GELA (4-2-3-1): Minuss; Argentati, Giuliano, Sbuttoni, Marino; Cangemi (73′ Teijo), Giacomarro; Gigante (46′ Tuccio), Maltese, Aperi (83′ Bollino), Mbakogu. All. Misiti
A disposizione: Colace, F. Ferrigno,, Vincenzi, Martinenko, M. Ferrigno, Petta.
Arbitro: Lorenzo Nencioli (Prato). Assistenti: Riccardo Targa (Padova), Dragos Alexandru Mariut (Asti)
Note: Ammonito Torrisi, espulso Salandria Ammoniti: Ragusa, Barillà, Distratto, Sbuttoni, Cangemi, Edera, Marino, Bevilacqua, Argentati Recupero: 5’pt, 6’st Spettatori: 3.613.

































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