Venerdì 21 novembre, dalle 18.00 alle 20.00, si discuterà, infatti, delle relazioni — tutt’altro che neutrali — tra tecnologie e democrazia. Per l’occasione, interverranno: Salvatore Gaglio (professore emerito dell’Università di Palermo di Intelligenza Artificiale e robotica e Guido Noto La Diega (docente di Diritto delle nuove tecnologie all’Università di Strathclyde (Glasgow).
“La relazione tra tecnologie e democrazia non è neutrale – afferma p. Gianni Notari, direttore dell’istituto Arrupe –. Le tecnologie digitali – dall’intelligenza artificiale ai social, dalle piattaforme di partecipazione civica ai sistemi di sorveglianza – possono amplificare il potere dei cittadini, favorire la trasparenza, migliorare la qualità delle decisioni pubbliche e rafforzare i meccanismi partecipativi. Possono rendere accessibili dati prima invisibili, facilitare il controllo diffuso sulle istituzioni, creare spazi deliberativi più inclusivi”.
“Tuttavia – prosegue Notari – gli stessi strumenti, se impiegati senza adeguati contrappesi, rischiano di produrre effetti profondamente corrosivi, algoritmi opachi che influenzano le scelte politiche, manipolazioni mirate delle emozioni e delle percezioni pubbliche, concentrazioni di potere nelle mani di piattaforme globali, sorveglianza pervasiva che limita i diritti fondamentali, sfruttamento dei dati personali senza trasparenza né consenso reale. In questi casi, la tecnologia non solo non sostiene la democrazia ma ne mina le fondamenta”.



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