“Quando sono arrivato in ufficio 3 anni fa e ho trovato cantieri fermi da 50 anni. Ho trovato alcuni lavori cominciati in alcune zone del Mezzogiorno negli anni 80 quando andavo all’asilo. Diciamo che con un anno e mezzo ancora davanti da ministro dei trasporti e dei lavori pubblici conto di recuperare tutti i decenni perduti. Ecco, spero che tutto il sistema stato remi nella stessa direzione. Penso al ponte sullo stretto di Messina. Ci sono paesi al mondo, la Cina, la Turchia, il Giappone, gli Stati Uniti che fanno opere straordinarie in poco tempo. Noi di questo ponte stiamo parlando da un secolo. Ecco, abbiamo trovato il finanziamento, ci sono i progetti, ci sono gli ingegneri, ci sono gli operai, ci sono Sicilia, Calabria e tutta l’ingegneria italiana che aspetta di partire e spero che il 2026 sia l’anno buono“. Lo ha detto a Francavilla Fontana il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, a margine di un sopralluogo nel cantiere della stazione ferroviaria del comune del Brindisino.
Su quale è la linea del governo dopo l’intervento della Corte dei Conti, il ministro ha precisato che “noi stiamo aspettando le valutazioni della Corte dei Conti che ha tempo fino al 30 novembre per esporre le sue riflessioni che hanno portato al no della registrazione dell’atto. In base ai rilievi fatti siamo sicuri che potremo portare tutte le documentazioni tecniche e giuridiche che dicono che l’opera si può e si deve fare perché, ripeto, il mondo corre, il mondo innova. Pensate a quanti giovani italiani, a quanti laureati, a quanti ingegneri, a quanti architetti, a quanti operai, a quanti imprenditori – ha concluso – potranno lavorare sulla più grande opera pubblica che si sta preparando in Occidente. Spero che nessuno blocchi il futuro“.



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