Ponte sullo Stretto, Messina guarda al futuro: il confronto a Palazzo Zanca

Un incontro particolarmente partecipato, che ha raccolto riflessioni, analisi tecniche e opinioni sul futuro del Ponte sullo Stretto

  • messina convegno
    Foto di Stefania Giuffrida / StrettoWeb
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Sì è tenuto ieri pomeriggio, nella sala ovale di Palazzo Zanca, il convegno “Messina la rivoluzione del Ponte”. Al centro del dibattito – promosso da Sicilia In Progress, Rete Civica per le Infrastrutture nel Mezzogiorno, Università telematica E-Campus, e Ferrovie Siciliane –  una domanda chiave: come cambierà la città con la realizzazione del collegamento stabile tra Sicilia e Calabria? Un incontro particolarmente partecipato, che ha raccolto riflessioni, analisi tecniche e opinioni sul futuro del Ponte sullo Stretto.

Gli interventi

Ad aprire i lavori è stato Pino Aprile, giornalista e scrittore, collegato da remoto. Aprile ha definito il Ponte un’opera certamente rilevante, ma su cui negli anni i dubbi e i rinvii hanno finito per prevalere, rallentandone la realizzazione. Sono seguiti gli interventi di Roberto Di Maria e Giovanni Russo, che hanno approfondito il tema delle carenze nei trasporti – dai treni ai traghetti – evidenziando come le nuove infrastrutture collegate al Ponte possano finalmente garantire a siciliani e calabresi collegamenti più efficienti e puntuali.

Successivamente è intervenuto Giovanni Mollica, ingegnere e fondatore della Rete Civica per le Infrastrutture nel Mezzogiorno, che ha illustrato i progetti relativi ai nuovi collegamenti urbani, tra cui un servizio di “metropolitana sotterranea” destinata a servire diversi punti strategici della città (il treno che passerà dal Ponte entrerà in un tunnell che dall’Annunziata sbucherà a Contesse, che sarà la nuova stazione centrale), e che si collegherà al Ponte. A seguire, l’avvocato Fernando Rizzo, presidente dell’associazione, ha commentato la recente decisione della Corte dei Conti di rivedere il progetto. Una scelta definita “insolita”, soprattutto per la tempistica: “La legge del ’96 del governo Prodi – ha ricordato – prevede che i progetti approvati dal Cipess debbano essere riesaminati entro 20 giorni, non 30″.

L’intervento del Sindaco Basile

Nel corso del convegno, anche il primo cittadino ha speso qualche parola, affermando ancora una volta come la città di Messina è pronta per sopportare la realizzazione di un’opera così importante come quella del Ponte: “è un opera che sta andando avanti e che negli ultimi anni sta avendo una maggiore comprensione da parte degli enti preposti. Il Ponte non riguarda solo la zona di Torre Faro ma l’intera città, sembra che soltanto adesso si stia iniziando a capire. Cercheremo come amministrazione di dissolvere la maggior parte dei disagi, ma un’opera così grande è normale che creerà delle difficoltà, qualsiasi opera le crea. Il Ponte porterà una vera e propria rivoluzione alla città. “

Una vera e propria svolta per la città: “Aldilà delle singole ideologie, si tratta di una rivoluzione che interesserà tutta la comunità. L’opera porterà sviluppo anche nell’intera città, è un’opportunità non solo di lavoro ma di riconfigurazione della città. Noi siamo pronti, ci devono mettere in condizione affinché poter affrontare tutto questo nel migliore dei modi.”

Ultime riflessioni

In chiusura sono intervenuti l’ingegnere Celia, della Società Stretto di Messina, ed Enzo Siviero, ingegnere, architetto e rettore dell’Università telematica E-Campus. Siviero ha sottolineato il valore strategico del Ponte non solo per Sicilia e Calabria ma per l’intero Paese, osservando come il dibattito pubblico – sia sui media che tra i cittadini – sia spesso sproporzionato rispetto ad altre opere realizzate altrove: “in Italia succedono molte cose: opere in ritardo, lavori non eseguiti al massimo, ma non fanno mai scalpore. Qui al Sud, invece, qualsiasi cosa diventa amplificata. Non capisco perché persista questa mentalità” ha concluso. Un convegno lungo e partecipato, che – stando a quanto emerso – sarà soltanto il primo di un ciclo di appuntamenti.