Ponte sullo Stretto, il governo non si ferma. Continuano le attività di Webuild e della Stretto di Messina, ecco il piano per avere l’ok della Corte dei Conti

Ponte sullo Stretto, il Governo non si arrende: continuano tutte le attività di Webuild e della Società Stretto di Messina. Resta valida la delibera del Cipess che ha approvato il progetto, ecco il piano per ottenere l'ok anche dalla Corte dei Conti

Il governo non si ferma sul Ponte sullo Stretto. E’ quanto emerge con forza e convinzione, in queste ore, da Roma dove ieri il Ministro Salvini ha tenuto un’informativa al Consiglio dei Ministri in cui ha ampiamente documentato lo stato delle cose. Il nodo della Corte dei Conti è da sbrigliare con una priorità assoluta di ottenere il visto e la registrazione della delibera del Cipess, che intanto in ogni caso rimane valida. In attesa di conoscere le motivazioni sulla decisione della Corte dei Conti, il governo ha un piano ben preciso mentre le attività della Società Stretto di Messina non si fermano.

Si tratta della concessionaria alla realizzazione dell’opera, che agisce sotto il profilo tecnico e amministrativo. Non si ferma, quindi, l’iter del piano di espropri così come procedono le attività della Società nel confronto con gli enti locali, le associazioni, i territori e anche la stampa. Contestualmente, Webuild continua a raccogliere i curriculum e le candidature dei vari profili necessari e a realizzare l’opera. L’idea di rifare la gara d’appalto è al momento totalmente esclusa dal Governo, che pure l’ha valutata nei giorni scorsi in base ai rilievi della Corte dei Conti: ma c’è lo scoglio delle penali  ultramilionarie che – senza rispettare la precedente gara – lo Stato dovrebbe pagare a Webuild. Un guaio per le casse pubbliche, provocato da chi ha detto No al Ponte 13 anni fa stralciando il contratto firmato con Impregilo. Ecco perchè l’azione del Governo è a tutela dei fondi pubblici e delle casse dello Stato.

Entro fine mese arriveranno le motivazioni della Corte dei Conti, e il Governo risponderà per ottenere il via libera e partire con i lavori a febbraio 2026. Il dossier già inviato alla Corte dei Conti è enorme e dettagliato: non c’è solo la delibera del Cipess, con 50 pagine, ma anche 90 allegati, migliaia di elaborati, l’aggiornamento del progetto e la relazione dei progettisti, oltre a tutte le schede sulle conferenze dei servizi. Il Governo non ha dubbi di aver svolto tutto l’iter burocratico e amministrativo “nel pieno e assoluto rispetto” di tutte le norme italiane ed europee, ma è pronto ad entrare nel merito e rispondere alla Corte dopo che avrà avuto contezza dei rilievi forniti nelle motivazioni in arrivo. La speranza è che la Corte non attenda il trentesimo giorno a scadenza dei tempi necessari alla deliberazione, ma anticipi la comunicazione. A quel punto il tema del Ponte sullo Stretto tornerà in Consiglio dei Ministri e l’esecutivo deciderà il da farsi.

Da registrare l’assoluta sintonia tra tutte le anime del Governo: Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Noi Moderati, sono tutti convinti dell’assoluta necessità e priorità della realizzazione del Ponte sullo Stretto per il rilancio del Sud Italia e quindi per lo sviluppo di tutto il Paese, in piena coerenza con l’impegno dell’Unione Europea che sta investendo in tutto il Continente per collegamento ferroviari veloci, e infatti ha già cofinanziato la progettazione esecutiva della linea ferroviaria del Ponte sullo Stretto. Infatti solo con il Ponte l’alta velocità ferroviaria potrà arrivare anche in Sicilia, l’isola più popolosa dell’intera Ue con i suoi 5 milioni di abitanti e il suo snodo strategico, logistico e turistico nel cuore del Mediterraneo.