Scontata, prevedibile. Da qualche settimana, Enzo Iacchetti è diventato il nuovo eroe della nuova Sinistra, quella anti Israele, pro diritti civili, No Ponte, no tutto; quella che urla al “Governo fascista”. Dunque, quale può essere l’idea di Enzo Iacchetti sul Ponte sullo Stretto? Chiaramente contraria, piena di bugie, propaganda e benaltrismo. Scontata e prevedibile, appunto. “Io amareggiato per la decisione della Corte dei Conti? Ma quando mai, perché dovrei essere amareggiato? L’opera è fondamentale solo per Salvini e pochi altri, perché se senti i calabresi e i siciliani parlano chiaro” ha detto Iacchetti a “E’ sempre Cartabianca”, su Rete 4, riuscendo nell’impresa record di dire bugie dopo pochi secondi dal suo intervento. Che calabresi e siciliani non lo vogliano, infatti, non è affatto vero.
“Mi dispiace per Matteo, ha un ponticello fatto con i Lego e se lo può coccolare tutte le sere. Io spero di morire prima. I cinesi? Ma chi se ne frega! Io uso le parole di Salvini di qualche anno fa: per andare da Palermo a Catania servono 6-7 ore, facciamo prima le ferrovie. Perché dobbiamo fare un Ponte in una zona terremotata? Lo ha detto lui, eh! Adesso a me non sembra utile un Ponte, per l’economia di nessuno. Io 13 miliardi li spenderei per altro: per la sanità magari, così che una TAC la povera gente la possa fare in una settimana e non in otto mesi; nella scuola, affinché si insegni ai bambini a non essere bulli. Sono soldi buttati al vento” ha aggiunto inserendo una buona dose di benaltrismo.
La frase che lo inchioda, però, arriva dopo, quando gli chiedono le differenze tra Salvini e Berlusconi nell’idea del Ponte. “Differenze tra Ponte di Salvini e sogno di Berlusconi? Berlusconi era un grande sognatore. Il progetto era lo stesso. Era più credibile un progetto così pensato da Berlusconi, che ha sempre pensato le cose in grande. Salvini ha, in ritardo, pensato a questa idea di Berlusconi. Le idee del Presidente saranno ancora valide tra 30 anni, ma qualcuno le ha contestate all’inizio. Tra l’altro la Corte dei Conti non ha detto che non si fa, ha detto: ‘fatemi controllare i documenti, questo va bene, questo no, giuridicamente’. Basta dimostrare che tutto è in regola e così avranno la soddisfazione di farla. Però, da qui a mettere la prima pietra… io non vedo neanche la prima mattonella”.
Iacchetti, praticamente, ha ammesso che il problema non è il Ponte, ma Salvini. Con Berlusconi il progetto era credibile, a detta di Iacchetti, eppure l’idea è praticamente la stessa. E’ un problema di uomini? Di personaggi? Esattamente. L’ideologia, la natura politica, divora ancora la Sinistra.



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