Si sono insediati, con una riunione che è avvenuta già lo scorso 7 novembre, i due tavoli ministeriali per la Sicurezza della navigazione nello Stretto di Messina nella fase di realizzazione del collegamento stabile, e per il miglioramento e l’implementazione dei servizi sul collegamento dinamico e la relativa continuità territoriale delle due regioni, Sicilia e Calabria. Nei mesi scorsi il ministro alle Infrastrutture ed ai trasporti, Matteo Salvini, aveva nominato con un decreto i componenti dei due organismi che sono coordinati dall’imprenditore messinese, Rocco Finocchiaro, oggi audito nella commissione del consiglio comunale di Messina, presieduto da Giuseppe Trischitta.
“Stiamo affrontando diverse questioni”
I Tavoli tecnici devono lavorare ad una serie di adempimenti propedeutici alla costruzione del Ponte sullo Stretto. “Per queste ragioni – spiega il coordinatore Rocco Finocchiaro in commissione– stiamo affrontando diversi dossier, a partire dalla ricollocazione dei nuovi sensori per l’implementazione del VTS, Vessel Traffic Service, l’equivalente di una torre di controllo sul traffico marittimo nello Stretto. Sarà fondamentale, inoltre, la costruzione di tre pontili, due in Sicilia ed uno in Calabria, nella zona di Cannitello”.
Porto di Gioia Tauro e di Saline
“Nelle riunioni si è valutata la riattivazione del Porto di Saline Joniche: al momento è insabbiato ma è iniziato l’iter per il dragaggio dei fondali. Lo scalo può essere importante per un luogo di stoccaggio. Non dimentichiamo, inoltre, il ruolo fondamentale del Porto di Gioia Tauro: ieri mi sono sentito con le autorità competenti per discutere di vari aspetti. Ritornando su Messina, sarebbe essenziale l’ultimazione del Porto di Tremestieri”, spiega Finocchiaro.
“Le infrastrutture portano ricchezza”
“Il Ponte sullo Stretto e tutte le infrastrutture portano ricchezza e sviluppo al territorio dove sono ubicate. Messina, è evidente, ha grosse difficoltà economiche, commerciali ed io vorrei vedere la mia città rilanciata“, puntualizza Finocchiaro.
Inquinamento
“Con le navi che attraversano di continuo lo Stretto, si bruciano milioni di litri di gasolio provocando un grosso inquinamento. Abbiamo, però, una fortuna: con i venti che caratterizzano l’area i fumi, in parte, volano via, altrimenti saremmo tutti intossicati“, evidenzia Finocchiaro.
Porto di Messina
“Il porto di Messina? Al momento è un parcheggio, bisogna portare avanti il piano regolatore del porto per renderlo vivo. Burocrazia? Ogni giorno mi scontro con norme varie che creano rallentamenti“, evidenzia Finocchiaro.



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