Pasolini oltre il tempo: l’uomo che sfidò la società e le sue certezze

In occasione del cinquantesimo anniversario della morte di Pasolini, un convegno sullo scrittore, pittore, poeta e drammaturgo italiano: la nostra riflessione

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Si è tenuto lo scorso martedì 4 novembre il convegno “Lavoro, modernizzazione e progresso in Pier Paolo Pasolini a 50 anni dalla morte” curato dal Dipartimento di Scienze politiche e giuridiche dell’Università degli Studi di Messina. Un evento dove sono stati molti gli studenti universitari e i dottorandi, a partecipare. Il protagonista dell’intero convegno è stato chiaramente lui, Pier Paolo Pasolini e le sue visioni in ambito politico e sociale nei confronti dell’Italia che ha vissuto (anni 40/50/ 60 del Novecento). Dopo un’attenta visione, ecco l’attenta riflessione della redazione di StrettoWeb sul poeta italiano.

Pasolini, uomo poliedrico e mai banale 

Poeta, scrittore, regista, sceneggiatore, attore, pittore e drammaturgo: le mille facce di Pasolini, uomo poliedrico e versatile, cui pensiero costituì un caso “isolato”. Le sue idee infatti, furono spesso radicali e spesso controtendenza ed è per questo che fu spesso demonizzato dai suoi contemporanei. Si scagliò contro la borghesia e a favore della classe operaia, dei poveri e degli oppressi.

Nonostante fosse d’orientamento marxista, il suo pensiero fu sempre indipendente. La cultura, spinta costante nel suo cammino, la considerava l’unica cura per sconfiggere i mali della società; l’unica ad affermare i veri valori. Per Pasolini inoltre, la tutela e l’attenzione nei confronti dei deboli è centrale anche nelle sua attività di scrittore e regista.

Le sue origini artistiche hanno radici nel Neorealismo, da cui riprese l’attenzione verso le classi popolari. Ma da questo movimento artistico e culturale seppe staccarsi. Ad esempio, non cercò mai negli umili la rappresentazione dei valori positivi, come facevano i neorealisti, ma li dipinse con tutte le loro contraddizioni. Questo perchè Pasolini, a differenza di altri scrittori dell’epoca, li conobbe davvero perchè visse nelle loro stesse periferie.

A conclusione, ciò che possiamo aggiungere sul suo conto e su ciò che c’ha lasciato il convegno a lui dedicato, è che Pier Paolo Pasolini è stato un grande innovatore, opponendosi a qualsiasi convenzione sociale e politica. Deciso, privo di qualsiasi filtro, le sue parole si trasformarono in libri, film, e opere d’arte che sono stati una mera rappresentazione di ogni sua cruda e vera opinione di ciò che lo circondava.