Si è aperta ieri, tra entusiasmo e sapori condivisi, la 17ª edizione di Sherbeth Festival. Cuore pulsante degli incontri è stata Piazza Verdi che, nonostante la pioggia incessante, si è riempita di passione, ricerca, sapere artigiano, curiosità del pubblico e piacere autentico del gelato. Dall’inaugurazione ufficiale negli spazi dell’Officina Culturale, fino ai due appuntamenti serali dello Sherbeth Off, Palermo ha respirato l’energia del mondo del gelato contemporaneo in tutte le sue sfumature, con un racconto collettivo fatto di tecnica, emozione e cultura gastronomica.
Un programma ricco di talk tematici
La mattinata si è aperta con l’intervento di Arnaldo Conforto dedicato all’equilibrio delle ricette moderne: “La bilanciatura del gelato – afferma Conforto – è il complesso equilibrio tra ingredienti liquidi, solidi e gassosi, inclusa la giusta quantità di aria, che garantisce stabilità, consistenza e qualità del prodotto, senza che si sciolga o goccioli. Oltre al bilanciamento organolettico dei sapori, serve considerare i valori nutrizionali, come il carico glicemico, per offrire trasparenza e consapevolezza al consumatore, distinguendo il gelato artigianale da quello industriale”.
È seguita la masterclass “Gelato Sottovuoto”, dove Ariel Segesser, Noè Pinetti e Pierpaolo Portogallo hanno mostrato come la tecnologia possa diventare un alleato della qualità. Il racconto di Angelo Grasso, tra formazione e memoria artigiana, ha unito generazioni di gelatieri sotto il segno della passione condivisa.
Nel pomeriggio, il Festival ha intrecciato saperi e identità con i talk “Le ghiacciaie, patrimonio vivo”, dedicato alla candidatura UNESCO delle antiche strutture per l’immagazzinamento del ghiaccio, e “Tempi di recupero”, in cui Alessandro Zoli e Martina Francesconi hanno mostrato come, dagli scarti, possano nascere nuove idee di sostenibilità.
L’atmosfera conviviale è proseguita con “Galeotto fu(d) il gelato”, condotto da Anna Marlena Buscemi e Mariachiara Montera, un viaggio narrativo tra emozioni e gusto, e con l’incontro “Gelato sostenibile: presente e futuro”, curato in collaborazione con lo sponsor AlterEco, che ha reso la 17ª edizione di Sherbeth totalmente sostenibile, fornendo coppette e cucchiaini ecologici per la degustazione dei gelati.
Pierpaolo Ruta ha poi trasportato il pubblico dentro le storie e i sapori di Sicilia, raccontando l’eredità dell’Antica Dolceria Bonajuto, con un focus sull’ultima edizione del libro dedicato alla dolceria, dalla scomparsa di Franco Ruta fino agli sviluppi successivi. In degustazione è stato presentato un gelato artigianale creato dalla gelatiera Simona Papagno e un particolare cioccolato fatto con pasta di cacao venezuelano e zucchero prodotto al 100% in Sicilia, in collaborazione con Alma Distilleria, per valorizzare l’identità territoriale.
“Ho accettato l’invito di Giovanni Musumeci a partecipare a questo Festival – ha spiegato Ruta -, perché ammiro tantissimo il suo lavoro e perché ritengo sia importante e necessario sostenere la gelateria artigianale, specie in un momento di grande cambiamento e sfide per il settore”.
Infine l’originale performance “Accù Dire” di Carmelo Chiaramonte, in cui il gelato è diventato racconto poetico e atto di cura. Chiaramonte ha presentato due piatti con storie molto diverse: il primo è la pastasciutta ghiacciata, servita con un sorbetto di pomodoro, piatto curativo e allo stesso tempo gourmet, nato dalla sua esperienza nell’ambito della nutrizione oncologica, adatto a chi ha subito chemioterapia o radioterapia. Il secondo, invece, il gelato alla mela cotogna, simbolo di biodiversità e frutto difficile da lavorare, ricordo d’infanzia da lui molto amato. “Questi piatti – afferma Carmelo – incarnano l’unione tra ricerca medica e amore per la tradizione e raccontano storie di cura e identità territoriale”.
A chiudere la giornata, gli appuntamenti Sherbeth Off con Marco Marengo e Massimiliano Lanzafame hanno trasformato la notte palermitana in un laboratorio di gusto e creatività. Sherbeth 2025 inaugura la sua 17ª edizione ponendo al centro dell’evento l’incontro, la ricerca e il piacere condiviso. Un percorso che si svilupperà nei prossimi giorni tra degustazioni, confronti e riflessioni sul futuro del gelato artigianale.





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