Montalto, la nuova croce del Cristo Redentore è pazzesca! Come cambia la statua-simbolo della vetta dell’Aspromonte | FOTO e INTERVISTE

Grande evento questa mattina a Montalto per celebrare la posa della nuova croce del Cristo Redentore: le parole di Alfonso Picone Chiodo e di Nino Priolo ai microfoni di StrettoWeb

  • montalto posa croce cristo redentore 8 novembre 2025
    foto di Salvatore Dato © StrettoWeb
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Giornata storica, oggi, sabato 8 novembre, per l’Aspromonte: sulla vetta della montagna reggina, ai 1.956 metri di altitudine sul livello del mare di Montalto, si è tenuta la cerimonia di reintegro della croce sulla statua del Redentore. Alla presenza di don Francesco Megale, parroco di Campo Calabro, delegato del Vescovo per la benedizione dell’opera, hanno partecipato numerose associazioni di appassionati della montagna reggina guidate dal noto ricercatore Alfonso Picone Chiodo che – nelle interviste ai microfoni di StrettoWeb – ha illustrato tutti i dettagli dell’intervento insieme all’ing. Nino Priolo, titolare della ditta incaricata alla ristrutturazione dell’opera.

Prezioso simbolo storico, identitario e religioso, il Cristo Redentore di Montalto era in pericolo ed è stato messo in sicurezza in tempi record, affrontando così adesso la nuova stagione invernale in piena sicurezza e con la garanzia di un’opera che durerà nel tempo. Dopo la celebrazione di oggi, l’appuntamento è per la prossima primavera quando la Soprintendenza terrà un grande evento per celebrare adeguatamente l’importanza della statua bronzea sulla vetta della montagna reggina. Intanto, però, tutti gli appassionati e gli escursionisti che arriveranno in vetta all’Aspromonte nei prossimi mesi, anche con le ciaspole e sulla neve, potranno ammirare questo spettacolo straordinario e immortalarlo con fotografie storiche. Chi sarà il primo a fotografare il Cristo Redentore con il nuovo basamento e la nuova croce lignea appena installati, con la prima neve della stagione? La sfida è lanciata…

Montalto, una vetta ad alta quota nel cuore del Mediterraneo

Montalto, con i suoi 1.956 metri, è la cima più alta dell’Aspromonte e uno dei punti di riferimento geografici più significativi della Calabria. Dalla vetta, nelle giornate limpide, è possibile vedere un panorama molto ampio: lo Stretto di Messina, l’Etna, buona parte della Sicilia orientale e, verso nord, le montagne della Sila. Questo ne fa un punto di osservazione importante per comprendere la struttura del territorio e la sua relazione con il Mediterraneo.

L’area è compresa all’interno del Parco Nazionale dell’Aspromonte ed è caratterizzata soprattutto da boschi di faggi, pini e abeti, oltre che da una fauna che include specie rare come l’aquila reale e il lupo appenninico. Questi elementi rendono Montalto una zona di grande interesse naturalistico, sia per gli studiosi sia per gli escursionisti.

La presenza della statua del Cristo Redentore vicino alla cima rappresenta un segno evidente del valore simbolico attribuito nel tempo a questo luogo. La montagna ha infatti avuto un ruolo di riferimento per le comunità locali: i pastori la usavano per orientarsi negli spostamenti, mentre per chi vive nei borghi dell’Aspromonte è sempre stata un punto riconoscibile nel paesaggio quotidiano.

Salire a Montalto significa attraversare ambienti che variano con l’altitudine, passando da zone boscose a creste più aperte e rocciose. L’accesso non è particolarmente tecnico, ma richiede comunque una certa preparazione, soprattutto in inverno o con condizioni meteo non favorevoli.

In sintesi, Montalto non è solo il punto più alto dell’Aspromonte: è un nodo geografico, naturalistico e culturale, utile per comprendere la conformazione della Calabria meridionale e il modo in cui l’uomo ha vissuto e interpretato questa montagna nel tempo.