La musica italiana perde una delle sue stelle più luminose: è morta Ornella Vanoni, aveva 91 anni. Si è spenta nella sua abitazione, a causa di un arresto cardiocircolatorio. Nata a Milano il 22 settembre 1934, è stata una delle figure più iconiche dello spettacolo: cantante, attrice e conduttrice televisiva, debuttò nel 1956, collezionando più di cento lavori, con cui raggiuse vendite superiori a 55 milioni di copie, un traguardo che l’ha resa una delle interpreti italiane più apprezzate, diventando l’unica donna a vincere il prestigioso premio Tenco nel 81′.
Tra i suoi successi “Senza fine”, uno dei suoi brani simbolo, scritto da Gino Paoli; “Che cosa c’è”; “L’appuntamento”; “Tristezza”; “La musica è finita” – portata a Sanremo nel 1967; “Una ragione di più” e “Io ti darò di più”. A renderla inconfondibile la sua voce, da una timbrica inimitabile e immediatamente riconoscibile. Una donna fuori dagli schemi, dove i tabù non rientravano nella sua logica, eccetto per una cosa: l’amore
Ornella Vanoni: il sesso, l’amore e l’attesa della morte
In una delle sue ultime interviste, si era espressa in merito al legame tra l’amore e il sesso. Per la Vanoni si trattava di un rapporto che non poteva essere scalfito “ho sempre pensato che il sesso fosse importante, sin da ragazza volevo capirlo. Cosa ho compreso? Che puoi farlo solo con chi ami davvero. Credo che sia il mio tabù. Poi c’è il bacio, la cosa più straordinaria dell’amore. L’intimità che raggiungi non ha eguali, unisce due anime”. Mentre sull’amore “Ho avuto tanti uomini, ma ne ho amati solo quattro [compreso Gino Paoli].”
Ornella Vanoni ha attraversato varie epoche, ma è sempre riuscita a reinventarsi, non cadendo mai nel banale. Ha saputo farsi apprezzare dalle nuove generazioni grazie alla sua personalità spumeggiante e la sua ironia senza eguali. Ospite fissa a “Che tempo che fa”, spesso parlava del suo legame con la morte, creando degli sketch comici senza precedenti. Ne parlava col sorriso, perchè in fondo la morte non la intimoriva, anzi “Non ho paura della morte – disse in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera -. Capirò quando sarà il momento di andarmene, quando sarò inutile alla vita e la vita sarà inutile a me. Non voglio fare come mia zia, che ha vissuto fino a 107 anni: un tormento, pregava di andarsene”. In passato, aveva espresso il desiderio di far spargere le proprie ceneri a Venezia, in Laguna, poiché la considerava “la città che più mi somiglia, il mio luogo dell’anima”. Nelle prossime ore scopriremo se sarà così.
Intelligente, verace, mai scontata. Probabilmente non basterebbero gli aggettivi per descriverla davvero. Quel che è certo è che l’Italia, dalle prime ore del mattino, le sta dedicando dediche e omaggi. A un’artista unica e intramontabile: Ciao Ornella, icona “Senza fine”





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