Catania, Nico Torrisi riconfermato alla guida della SAC: contrariato il M5S | DETTAGLI

Dopo mesi di trattative, l'assemblea dei soci si è riunita nella mattinata odierna e ha preso la sua decisione che ha portato il movimento cinque stelle a divulgare pareri tutt'altro che favorevoli sulla riconferma di Torrisi

Nico Torrisi è stato riconfermato come amministratore delegato della Sac, la società che gestisce l’aeroporto “Vincenzo Bellini” di Catania. Dopo mesi di trattative, l’assemblea dei soci si è riunita nella mattinata odierna e ha preso la sua decisione. Torrisi, che fa parte del gruppo Forza Italia, che negli ultimi anni ha guidato Fontarossa e che avviato la privatizzazione dello scalo catanese.

Piovono critiche da parte del M5S

“L’aeroporto di Catania, assieme a quello marginalizzato di Comiso, trattato come terreno di spartizione e non come infrastruttura strategica per l’Isola”. Inizia così il commento del deputato M5S all’Ars Stefania Campo alla nuova governance dell’aeroporto catanese. “Da mesi – dice Campo – la SAC è ostaggio delle solite trattative di potere. Il ‘rilancio’ tanto sbandierato è solo facciata. Schema 3-1-1: tre posti del CdA a Fratelli d’Italia, uno al Movimento per l’Autonomia e, innanzitutto, la conferma dell’amministratore delegato, Nino Torrisi, in quota Forza Italia, o forse addirittura in quota Schifani. A questo schema, a caselle già riempite, anche Totò Cuffaro aveva avanzato delle pretese di partito, peccato per lui, che le coincidenze giudiziarie, che lo hanno travolto, mandando in fumo questo ramo di spartizione partitocratica. Lottizzazione pura”.

Inoltre, Campo sottolinea anche che per l’aeroporto di Comisonon esiste un vero sistema di rotte coerente, non esiste un piano pluriennale credibile per attrarre vettori solidi. Le nuove tratte sono spesso stagionali, occasionali, rivolte a bacini limitati e con orari poco funzionali al turismo. Sul versante cargo, poi, si continua a raccontare un progetto che esiste sulla carta da oltre dieci anni, rilanciato ciclicamente a ogni conferenza stampa ma senza risposte alle domande fondamentali: quali operatori saranno coinvolti, quale ruolo avrà l’area industriale iblea, chi beneficerà davvero di questo presunto hub logistico?”.