Era già successo con Giorgia Meloni, lo hanno augurato anche a Matteo Salvini: fare la fine di Charlie Kirk. Gli scioperi ProPal continuano a caratterizzarsi di violenza e gravi minacce di morte rivolte alle principali cariche politiche del governo italiano. In Corso Europa, a Genova, è apparsa una scritta shock: “Salvini come Kirk“. I ProPal che stanno manifestando in favore di Gaza hanno augurato a Salvini di morire con un colpo d’arma da fuoco alla gola, sparato magari da un appartenente alla sinistra radicale, come accaduto al 31enne conservatore americano, padre e marito, ucciso per le sue idee politiche.
Qualcosa di intollerabile in uno Stato come l’Italia, libero e democratico. Ancor più grave che chi afferma di protestare per la pace, auguri la morte ai politici di destra. Scioccante quanto era già accaduto in Consiglio Comunale a Genova, con il consigliere PD Chiarotti che aveva urlato alla capogruppo di Fdi Bianchi “vi abbiamo già appesi per i piedi una volta”, augurandole di finire appesa a testa in giù come Mussolini.
La condanna della Lega
“La scritta apparsa in Corso Europa a Genova, con l’inquietante messaggio ‘Salvini come Kirk’, è l’ennesimo atto d’odio politico che non può essere minimizzato o derubricato a semplice gesto vandalico“. È quanto dichiarano i consiglieri comunali della Lega Paola Bordilli e Alessio Bevilacqua, intervenendo sulla scritta apparsa a Genova, definita un “vile episodio che ha preso di mira il ministro Matteo Salvini“.
“Quando si arriva ad auspicare la morte di un avversario politico – aggiungono – non siamo più nel campo del confronto democratico, ma della barbarie. È tempo che il centrosinistra smetta di voltarsi dall’altra parte e prenda una posizione chiara e netta, dissociandosi senza mezze misure da chi diffonde odio e violenza“.
Bordilli e Bevilacqua sottolineano come “in situazioni così gravi il senso di unità non possa essere opzionale: è un dovere morale e politico. La democrazia si difende con le idee e con il rispetto, non con slogan intimidatori che nulla hanno a che vedere con il dibattito civile. Per questa scritta, come per quella apparsa nell’ex edicola di piazza Santa Fede contro la Polizia che recitava ‘gli unici stranieri, gli sbirri nei quartieri’, il Gruppo Lega in Consiglio comunale ha chiesto la cancellazione“.



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