In vista delle elezioni regionali in Calabria del 5 e 6 ottobre, è in corso un confronto su Sky tra Pasquale Tridico, candidato del campo progressista e Roberto Occhiuto, candidato del centrodestra. Se uno di voi fosse colpito da inchiesta giudiziaria, in caso di rinvio a giudizio durante il mandato si dimetterebbe? Chiede la giornalista del canale satellitare. Roberto Occhiuto risponde: “non mi sono dimesso perché ho ricevuto un avviso di garanzia perché questa vicenda rischiava di essere strumentalizzata per sconfiggere un presidente che altrimenti non sarebbe stato sconfitto. Io sono garantista e sono convinto che nessuno è colpevole fino a sentenza passata in giudicato, le dimissioni che io ho fatto sono state utili per evitare che si bloccassi l’amministrazione per un anno”.
La replica di Tridico
Il candidato del campo progressista, Pasquale Tridico, replica: “se fossi rinviato a giudizio mi dimetterei. Penso che questo sia un atto di rispetto nei confronti dei calabresi. Parlo appunto di rinvio a giudizio, perché la serenità di un politico potrebbe essere fortemente turbata, nonostante sia solo la condanna a certificare la colpevolezza di qualsiasi individuo. Noi contestiamo ad Occhiuto non il fatto che si doveva dimettere, ma che si sia dimesso per ricandidarsi. In questo modo lui dà uno schiaffo alla magistratura e dice, sostanzialmente, per motivi personali voglio essere più forte, voglio continuare a governare 5 anni e con un giudizio popolare positivo posso essere immune dalle indagini della magistratura”.



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