Reggio Calabria, personale sotto organico e mancata stabilizzazione: i precari della Giustizia scendono in piazza. Consegnato un documento al Prefetto

La protesta nasce alla luce delle mancate risposte sulla stabilizzazione dei precari in questo settore

  • Sciopero precari della giustizia
    Foto di Salvatore Dato / StrettoWeb
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Anche a Reggio Calabria, oggi, si è tenuto lo sciopero dei precari della Giustizia. Una manifestazione in piazza che ha fatto seguito a quelle presenti in tutta Italia. La protesta nasce alla luce delle mancate risposte sulla stabilizzazione dei precari in questo settore. “I precari della Giustizia non hanno ancora ricevuto una risposta concreta in termini di stabilizzazione. Non si è parlato di piani di assunzione o risorse in Legge di Bilancio. Il personale è sotto organico per via dei tagli di 10-15 anni fa e questo settore fatica a riprendersi senza quelle risorse che servono. Non siamo in piazza solo per protestare, ma anche per sottoporre un documento ufficiale alla Prefettura chiedendo risposte certe” ha affermato Simone Alecci, dirigente sindacale USB presso il Tribunale di Reggio Calabria.

Il documento ufficiale consegnato alla Prefettura

Di seguito il testo integrale del documento ufficiale sottoposto alla Prefettura.

“Al Signor Prefetto

Al Ministero della Giustizia lavorano circa 12mila precari reclutati attraverso i progetti PNRR. Questi lavoratori, a causa della cronica e gravissima carenza di personale del Ministero della Giustizia, in tutte le sue articolazioni, sono perfettamente inseriti nell’organizzazione del lavoro e svolgono le attività ordinarie degli uffici in cui operano, oltre a quelle relative al progetto PNRR. L’1 luglio 2026 i contratti andranno a scadenza. La passata legge di bilancio ha stanziato risorse utili alla stabilizzazione di 3mila unità che si dovrebbero aggiungere alle risorse derivanti dal fabbisogno del Ministero che dovrebbero corrispondere ad altre 3mila stabilizzazioni.

Complessivamente, qualora venisse confermato l’impegno del Ministero, le norme prevedono una legge di stabilizzazione e risorse per 6mila posti. Pertanto, altrettanti 6mila lavoratrici e lavoratori precari l’1 luglio perderanno il lavoro. Riteniamo utile ribadire che la perdita di queste professionalità porterebbe un danno molto grave per il Ministero della Giustizia, tale da vanificare buona parte dei risultati che faticosamente si stanno raggiungendo con il PNRR.

Lo sciopero di oggi, che arriva dopo quello del 31 gennaio scorso, proclamato da USB PI per protestare contro gli stanziamenti insufficienti arrivati con la Legge 207/2024, chiede che il Governo, attraverso la Legge di Bilancio che proprio in questi giorni inizierà il suo iter in Parlamento, colmi il divario di risorse che ancora impedisce la stabilizzazione di tutte e tutti i 12mila precari. Dichiarazioni recenti rese al Parlamento dal Ministro Foti, fanno riferimento alla stabilizzazione di 17mila precari Giustizia. Poiché tali dichiarazioni hanno creato grandi aspettative tra il personale interessato, riteniamo sia dovere del Ministro Nordio fare chiarezza sulle reali intenzioni del Governo. Chiediamo quindi al Prefetto, in qualità di rappresentante del Governo sul territorio, di farsi latore di queste richieste”.