La città dello Stretto e la sua provincia si confermano ancora una volta palcoscenici di prestigio internazionale grazie all’iniziativa di artisti e promotori culturali locali. Il Maestro Alessandro Tirotta ha impresso un nuovo, significativo slancio a questa visione, lanciando ufficialmente il CILEA OPERA FESTIVAL, un evento destinato a regalare emozioni uniche al territorio e a proiettarsi nel tempo, fino a fine novembre.
L’obiettivo primario del Festival, così come già fatto in passato in grandi allestimenti (come la memorabile Adriana Lecouvreur curata da Eduardo Lamberti Castronuovo), è la valorizzazione della figura di Francesco Cilea, musicista e compositore leggendario, nativo di Palmi e universalmente apprezzato, ma non sempre celebrato con la costanza che la sua arte meriterebbe.
Un battesimo d’arte e sinestesia
Il “battesimo” dell’iniziativa si è svolto ieri pomeriggio sulla suggestiva terrazza del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria (MArRC), in un evento che ha unito musica, istituzioni e sapori locali. Il momento culminante è stato il concerto “PIANISMO DI CILEA“, dove la pianista Beatrice Zoccali ha interpretato splendidamente le sonorità scaturite dall’estro del Maestro Palmese.
A salutare il pubblico e a ribadire l’importanza della sinergia tra le forze del territorio sono intervenuti il Presidente del Conservatorio, Eduardo Lamberti Castronuovo, il Vice Direttrice del Conservatorio “Cilea”, Prof.ssa Vittoria Caracciolo La Grotteria, e l’artigiano del gusto Davide Destefano, titolare della storica Gelateria Cesare.
Dalla melodia al gusto: nasce il gelato “Tilda”
L’intervento di Destefano ha sottolineato la capacità del Festival di coinvolgere ogni eccellenza locale. Per l’occasione, il gelatiere ha presentato una delle sue più recenti creazioni: il gusto tematico “TILDA“, ispirato all’omonima opera di Cilea. Questo “estro dolciario” è parte di un’innovativa azione di marketing culturale mirata a promuovere il compositore stesso attraverso un’esperienza sensoriale immediata e popolare.
Il gelato “TILDA” è il risultato di un affascinante esercizio di interpretazione sinestetica, dove il pentagramma musicale si traduce in un “pentagramma del gusto“, e i sapori, modulati ad arte, sostituiscono le note per reinterpretare l’intera composizione. L’obiettivo non è la riproduzione nota per nota, ma l’evocazione della stessa risposta emotiva dell’opera lirica, creando un profilo gustativo dinamico che rispecchi la sua narrazione sonora e il suo pathos.
Il gusto e il dramma dell’opera Tilda
L’opera La Tilda, melodramma in tre atti del 1892, narra la storia di Tilda, ossessionata dall’amore non corrisposto per Gastone, che la deride preferendole Agnese. Dopo un rapimento e un tentativo di vendetta, Tilda confessa l’amore e, mentendo di aver ucciso Agnese, viene pugnalata mortalmente da Gastone, spirando infine nel perdono rivolto ai due amanti.
Il gusto TILDA interpreta questo dramma con una stratificazione audace e contrastante:
- Base (Passione Cupa): gelato al cioccolato fondente (70% cacao), a simboleggiare l’ossessione, il destino drammatico e il fondo amaro della gelosia.
- Primo Variegato (L’Inganno e la Vendetta): salsa di lamponi selvatici e peperoncino rosso. I lamponi portano l’acidità della vendetta e della menzogna, mentre il peperoncino rappresenta la passione iniziale che si trasforma nel colpo fatale.
- Secondo Variegato (La Compassione e il Perdono): crema di ricotta fresca zuccherata e fiori d’arancio canditi. Questa nota morbida e confortante simboleggia la purezza di Agnese, il pentimento e la benedizione finale di Tilda agli amanti.
Il risultato è un gusto agrodolce del perdono che chiude l’esperienza sensoriale, offrendo al pubblico un modo inedito e squisito per approcciare l’arte immortale del Maestro Francesco Cilea. Il Festival si annuncia, dunque, come un appuntamento annuale imperdibile per la cultura calabrese.









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