E’ difficile parlare, commentare, scrivere. Qualsiasi cosa. E’ difficile tutto. Perché il vocabolario di parole, aggettivi, sostantivi, è terminato, da oltre due anni a questa parte. Ogni settimana a dire e pensare che sia il punto più basso della storia. Ma ecco, la settimana dopo, arrivarne un altro, ancora peggiore. E la Gelbison, e il derby, e ora la Vigor Lamezia. La Reggina cade ancora in casa, perdendo contro i lametini al 94′. Granillo ancora violato, per la seconda volta in stagione. E’ la quarta sconfitta in otto gare, superato già il record della scorsa stagione (tre stop in tutto l’anno). Ora la squadra è in piena zona playout, terzultima, e rischia l’Eccellenza.
Deve essere stata sicuramente saggia la “decisione di non decidere”, dopo il derby. Ci si è stretti tutti attorno per risolvere cosa? Dopo lo stop a Messina avevamo avvertito Ballarino che le parole contro i giocatori si sarebbero potute rivelare come dei clamorosi boomerang. E ora che farà? Chiederà di nuovo a tutti di rescindere?
La partita
Le scelte. Trocini sorprende (e forse lancia un segnale?) lasciando fuori sia Edera che Grillo e inserendo Palumbo al fianco di Ferraro e Di Grazia. C’è anche Salandria in luogo di Mungo, con Porcino esterno nella linea di difesa. Virus influenzale per Adejo, al suo posto Rosario Girasole, che non era stato convocato. In difesa rientra anche Lanzillotta. Cosa cambia? Nulla. Reggina sempre apatica, spenta, svogliata, molle, senza idee. Come e peggio di Messina. Tanto possesso, fine a se stesso. Basti pensare che il primo tiro in porta (e dire “tiro” è un parolone) arriva al 40′. Veramente poco da commentare, se non il cambio forzato di Ferraro (infortunato) per Edera. L’unico spunto interessante, non è in campo, ma sugli spalti, con i cori delle due tifoserie nei confronti di Saladini e quelli della Curva amaranto verso Ballarino, invitato “elegantemente” a vendere e ad andar via.
La ripresa si apre senza cambi e con un approccio che sembra poter essere diverso, da parte della Reggina. In realtà, però, poco o nulla. Qualche chance in più, ma veramente poca roba. La Vigor Lamezia si difende con ordine e ringrazia. L’atteggiamento – e la gara in generale – resta inguardabile e incommentabile. La ciliegina sulla torta, poi, arriva al 94′, con il vantaggio della Vigor con Staiano. Una Vigor che, va detto, nulla aveva fatto per vincere. Ed è questo a far riflettere ancora di più.
































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