Messina, Tripodi (Uil): “il rendiconto sociale dell’Inps fotografa la fuga dei giovani”

Messina, Tripodi (Uil): "il rendiconto sociale dell’Inps fotografa la fuga dei giovani, il gender gap e certifica l’esistenza di lavoro povero e precario"

“La presentazione del Rendiconto Sociale elaborato dall’Inps di Messina, egregiamente diretta dal dott. Gaetano Minutoli, fotografa in maniera chiara ed inequivocabile una situazione sociale difficile e preoccupante che è in assoluta coerenza con quanto la Uil afferma da molto tempo”, così Ivan Tripodi, segretario generale della Uil Messina, a commento dei dati del Rendiconto Sociale dell’Inps della città dello Stretto. “La fuga dei giovani, e non solo, che lasciano Messina per trovare lavoro altrove rappresenta una drammatica piaga che restringe ogni visione futura ed aumenta inesorabilmente la desertificazione del nostro territorio che, in assenza di concreti interventi finalizzati a fermare questa emorragia, si impoverisce e perde sempre più ragazzi e cervelli”, rimarca Tripodi.

“Inaccettabile divario salariale”

“Contestualmente registriamo l’odioso ed inaccettabile divario salariale di genere che vede le donne subire una pesantissima penalizzazione nel confronto con gli stipendi degli uomini. Si tratta dell’inaccettabile gender gap che è diventata una realtà patologica del mondo del lavoro nei confronti della quale è indispensabile introdurre azioni concrete, e non le solite liturgiche parole, al fine di estirpare questa indecente condizione lavorativa femminile. Allo stesso modo, i dati dell’Inps certificano l’esistenza di lavoro povero e precario che non consente una reale inclusione sociale per un esercito di lavoratori senza prospettive. Accanto ai dati ufficiali ci preme evidenziare le problematiche concernenti il lavoro nero, sommerso e irregolare che, specie in alcuni settori come l’edilizia e l’agricoltura, rappresentano sciagure che si intersecano con i temi della sicurezza e dell’incolumità dei lavoratori”, puntualizza Tripodi.

“Pertanto, il Rendiconto Sociale conferma le nostre reiterate analisi che ci spingono a denunciare una pesante crisi economica e sociale che vive Messina e la sua provincia. In questo quadro è indispensabile invertire la rotta e ciò potrà avvenire attraverso scelte politiche e di governo che puntino nitidamente allo sviluppo, alla crescita economica e alla creazione di lavoro stabile e dignitoso, Tutto il resto sono soltanto esercizi di ginnastica verbale che non porteranno alcun beneficio e, soprattutto, non fermeranno giovani e meno giovani dalla fuga da Messina per cercare un’occupazione degna di tale nome”, conclude Tripodi.