L’obiettivo era vincere, innanzitutto, pur conoscendo già il risultato della Norvegia. E l’Italia lo fa, nel modo più convincente possibile. 1-3 in Estonia per gli azzurri di Gattuso, cuore calabrese che sta plasmando una Nazionale sempre più a sua immagine e somiglianza. Rispetto a Israele, molte più luci e molto meno ombre: bene l’approccio, bene la gestione, benissimo gli attaccanti. Le note stonate: l’infortunio a Kean, il rigore sbagliato da Retegui e la papera di Donnarumma, anche se questi ultimi due episodi sono risultati ininfluenti ai fini della gara. C’è, invece, una grande luce: quella di Pio Esposito, che continua a bruciare le tappe. Il giovane attaccante dell’Inter entra al posto di Kean e segna un gran gol, il suo primo in azzurro. Il primo, si spera, di una lunga serie.
Un’Italia storicamente difensiva, e un’Italia che negli ultimi anni fa fatica a trovare attaccanti importanti, oggi è andata a segno con tre centravanti diversi, a conferma del gran lavoro di Gattuso in fase offensiva. Tra l’altro, c’è anche un record eguagliato: tre gol almeno nelle prime tre partite consecutive da C.T. L’allenatore calabrese eguaglia un record che durava dal 1949, e che può essere superato.
Tornando alla gara, questa si sblocca subito con un bel gol di Kean, che però poi si fa male alla caviglia – dopo essere caduto male – ed è costretto a uscire. Il raddoppio, prima dell’intervallo, è di Retegui, che si riscatta del rigore sbagliato poco prima. Nella ripresa, il tris di Pio Esposito, che incrocia bene al volo di controbalzo su assist di Spinazzola. Due minuti dopo, il pallone scivola dalle mani di Donnarumma, in una presa semplice (uno dei pochi palloni toccati della gara), e l’Estonia accorcia, ma finisce così.
Inutile girarci attorno: l’Italia è costretta a pensare già ai playoff, a patto che martedì contro l’Israele vinca e non faccia brutti scherzi. La Norvegia, infatti, continua a vincere, anzi stravincere, segnando raffiche di gol e subendo quasi nulla, trascinata da un Haaland devastante. Pur vincendole tutte, e pur battendo la Norvegia nella gara finale, un eventuale arrivo a pari punti premierebbe i nord europei. Ai passi falsi degli avversari l’Italia non ci crede più. In ogni caso, per non avere rimpianti, è bene che si vincano le gare rimaste, tra cui quella con Israele, che estrometterebbe definitivamente la squadra terza in classifica.



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