“La Global Sumud Flotilla nella zona ad alto rischio. Continuiamo a navigare verso Gaza, avvicinandoci al limite delle 120 miglia nautiche, vicino all’area in cui le precedenti flottiglie sono state intercettate e/o attaccate“. È quanto fa sapere Maria Elena Delia, portavoce della delegazione italiana della Global Sumud Flotilla, la flotta internazionale che sta portando aiuti umanitari ai civili palestinesi. “Nel corso della notte, diverse imbarcazioni militari israeliane hanno accerchiato la Flotilla, ostacolando le comunicazioni radio con tecniche di jamming.
La nave Sirius, subentrata all’Alma come aprifila, ha segnalato l’avvistamento di un sommergibile israeliano in immersione lungo la rotta“, ha riferito la Global Sumud Flotilla, che si trova a “circa 27 ore di rotta mantenendo una velocità costante di 5 nodi“.
Le circa 45 imbarcazioni della Global Sumud Flotilla, alcune con a bordo attivisti italiani, hanno proseguito la navigazione nonostante il secondo alert diramato dalla nave militare Alpino al limite delle 150 miglia nautiche dalla costa della Striscia. Anche nell’ultimo avviso, come nei precedenti, è stato ribadito agli attivisti che la fregata militare non avrebbe proseguito oltre ed è stata offerta loro la possibilità di trasferire a bordo eventuali persone.
La situazione è piuttosto tranquilla, per ora nessun alt. L’attivista Maso Notarianni, in collegamento con “RaiNews24” dalla barca Karma, ha dichiarato: “ovviamente c’è grande tensione tra tutti. Siamo stati fermi per una un’oretta quando sono accadute le intercettazioni, adesso siamo ripartiti“.



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