Anche a Palermo si dice “non c’è due senza tre”? Se girassimo per le strade del capoluogo siciliano, ponendo questa domanda, ci sentiremmo rispondere in svariati modi: c’è chi direbbe “sì”, chi non ha idea, chi farebbe gesti scaramantici e magari poco eleganti, ma potremmo capirlo. A Palermo, infatti, sanno bene che a guidarli quest’anno c’è un certo Pippo Inzaghi, che in Serie B ha già fatto due. Benevento la prima e Pisa la seconda. E ci può mai essere tre? Chissà, però ora potreste comprendere anche a voi i gesti scaramantici di cui sopra…
Inutile stare a ribadire oggi cosa rappresenti Superpippo in una panchina cadetta. Ormai non è più sorpresa, ma semplicemente garanzia. Garanzia nel senso che, se lo ingaggi, la partenza sprint è praticamente assicurata. Venezia, Benevento, Brescia, Reggina, Pisa, Palermo, nelle prime sette quasi sempre (a parte che in Laguna, ma era al primo anno e con una neopromossa) uno score di due o più di due punti a partita. E posizioni di vetta, ovviamente. In ben tre casi, su cinque (sempre da Venezia a Pisa), l’allenatore ha fatto come – o meglio – di quanto sta facendo oggi in Sicilia. Nel senso che ha guadagnato 15 punti – o addirittura più di 15 – nelle prime sette gare.
Gli altri avvii di campionato in Serie B
Siamo andati a spulciare negli avvii di campionato cadetti dell’ex attaccante del Milan. E il quadro è abbastanza chiaro:
- Venezia: 10 punti nelle prime sette, 6 gol fatti e 4 subiti
- Benevento: 15 punti nelle prime sette, 10 gol fatti e 3 subiti
- Brescia: 14 punti nelle prime sette, 19 gol fatti e 13 subiti
- Reggina: 15 punti nelle prime sette, 14 gol fatti e 3 subiti
- Pisa: 16 punti nelle prime sette, 14 gol fatti e 8 gol subiti
- Palermo: 15 punti nelle prime sette, 9 gol fatti e 3 subiti
Considerazioni? Beh, a meno che non si abbiano seri problemi con la matematica, c’è poco da capire. Nel calcio contano i numeri e i numeri sono chiari. A parte Venezia, Inzaghi ha sempre ottenuto score di alta classifica negli avvii di campionato, con 14, 15 o addirittura 16 punti. Ed è andata quasi sempre benissimo a fine stagione. A Brescia, calcio champagne, tanti gol fatti e tanti subiti, ma un rallentamento sul campo anche per via dell’atteggiamento pressante di Cellino, che ha poi portato all’esonero. Alla Reggina, i problemi da gennaio in poi che hanno provocato i disastri di Saladini e il fallimento.
Quando invece ha lavorato bene e in tranquillità, ovvero a Benevento e Pisa, quello score iniziale è stato mantenuto e Inzaghi ha potuto esultare a fine stagione. Tradotto: promozione in Serie A. La partenza di quest’anno a Palermo è quasi identica a quella di Benevento: stessi punti, 9 gol fatti contro i 10 in terra sannita; sempre 3 gol subiti. La difesa si conferma solidissima, garanzia di punti anche quando non si vince. La squadra è completa in ogni reparto, con l’attaccante ad oggi più forte in Serie B e un pubblico che si sogna anche tre quarti di Serie A. Insomma: gli ingredienti affinché Palermo possa sognare ci sono tutti. Se il buongiorno si vede dal mattino…



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